La celiachia è una infiammazione cronica dell’intestino tenue causata dall’assunzione di glutine in persone predisposte.
Essendo una malattia cronica e invalidante, le persone che soffrono di celiachia possono chiedere l’esenzione dal pagamento del ticket con il codice 059. Soprattutto se associata ad altre patologie come diabete mellito, asma bronchiale o morbo di Crohn.
Inoltre, ci sono tutte una serie di tutele, come: riconoscimento della celiachia come malattia sociale, previsione negli ospedali, mense scolastiche o strutture pubblica e private di prodotti privi di glutine, accesso gratuito a prodotti senza glutine fino a un tetto massimo di spesa stabilito dal ministero della Sanità.
I celiaci, quindi, non possono assumere prodotti contenente glutine, come pane e pasta. In caso contrario, avrebbero disturbi intestinali e dimagrimento eccessivo. Però i sintomi possono differenziarsi da persona a persona. Per evitare peggioramenti al proprio stato di salute devono stare attenti agli alimenti che ingeriscono. Cosa molto più semplice oggi rispetto al passato grazie agli alimenti gluten free.
In Italia la celiachia si estende a macchia d’olio. Secondo le ricerche dell’Istituto superiore della Sanità ne soffre un cittadino su 100, ovvero circa 600 mila persone; anche se i casi diagnosticati sono meno di 200 mila. Tra le 600 mila persone il 66% sono donne e il 34% uomini di età compresa tra i 18 e i 59 anni.
Tra l’altro, un dato molto interessante è che la malattia non si estende in modo uguale in tutte le regioni. Infatti, ha una incidenza maggiore nella provincia autonoma di Trento e in Sardegna, Toscana e Valle d’Aosta.
Essendo inclusa nella tipologia di malattia invalidante, in molti però si chiedono se è possibile ottenere l’invalidità. La risposta è purtroppo negativa.
Essere celiaco non dà diritto all’invalidità perché questa è riconosciuta alle persone che hanno subito una riduzione della capacità lavorativa a causa di una patologia o menomazione. Oppure, a coloro che non sono in grado di svolgere le attività tipiche della loro età. Ricordiamo che l’età per entrambe le condizioni è compresa tra i 18 e i 65 anni.
Inoltre, per ottenere l’invalidità è necessario l’attribuzione di una percentuale prevista dalla legge in specifiche tabelle. Quindi, nonostante sia riconosciuta malattia cronica e invalidante, la celiachia non è inserita nella tabella, o almeno non esplicitamente. In verità, è inclusa una condizione che può essere assimilata alla celiachia: “sindrome da malassorbimento enterogeno con compromesso stato generale” (valutata tra il 41 e il 50%).
Però, tale condizione, non è sufficiente per richiedere l’invalidità. Infatti, se il celiaco corregge la sua dieta (evitando, quindi, il glutine) sta bene o comunque il disturbo non è tale da compromettere la capacità di lavoro: condizione quest’ultima fondamentale per il riconoscimento dell’invalidità.
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