Pensione di vecchiaia anticipata: il fantastico trucco per smettere di lavorare 10 anni prima

Una specifica categoria di lavoratori può usufruire della pensione di vecchiaia anticipata e interrompere la carriera professionale molto prima.

Attualmente, la pensione di vecchiaia è accessibile con 67 anni di età e 20 di contributi.

pensione di vecchiaia anticipata
Pensione di vecchiaia anticipata – InformazioneOggi.it

I lavoratori che hanno una determinata percentuale di invalidità, tuttavia, possono usufruire della pensione di vecchiaia anticipata. Non si tratta di una prestazione speciale, ma semplicemente di una deroga al presupposto anagrafico stabilito dalla Legge Fornero.

L’assegno, infatti, si può ottenere molto prima del compimento dei 67 anni di età, perché sono sufficienti 56 anni per le donne e 61 anni per gli uomini.

Ma analizziamo nel dettaglio la disciplina normativa e scopriamo a chi è rivolta la prestazione.

Pensione di vecchiaia anticipata: a chi è riservata?

Una Lettrice ha inviato il seguente quesito:

Buongiorno, ho 48 anni, sono invalida all’80% e ho maturato 27 anni di contributi (di cui 6 mesi nel 1995). È vero che gli invalidi possono accedere alla pensione 10 anni prima? È un diritto automatico oppure devo fare un’ulteriore visita INPS? Calcolando 10 anni prima, ovvero 58 anni, e considerando che il CCNL credito mi consente lo scivolo di 5 anni, andrei in pensione a 53 anni? Ci sono ripercussioni sull’importo che riceverei? Si tratterebbe di pensione anticipata o di vecchiaia? Grazie.”

Chiariamo alla nostra Lettrice che, in base alla percentuale di invalidità posseduta, ha il diritto di smettere di lavorare prima della maturazione dell’attuale requisito anagrafico per l’assegno di vecchiaia.

Ai lavoratori che hanno un’invalidità di almeno l’80%, infatti, è riservata la cd. pensione di vecchiaia anticipata.

Nel dettaglio, l’agevolazione è rivolta a chi ha:

  • un’invalidità non inferiore all’80%. Il riconoscimento di tale requisito deve pervenire dagli Uffici sanitari dell’INPS;
  • età anagrafica di 56 anni, per le donne, e di 61 anni, per gli uomini;
  • almeno 20 anni di anzianità contributiva, ad eccezione dei contribuenti che possono beneficiare delle cd. deroghe Amato e, dunque, smettere di lavorare con 15 anni di contributi. A tal fine, leggi anche: “Pensione con 15 anni di contribuzione? Non è un sogno, ma una possibilità offerta dalle Deroghe Amato“;
  • versamenti previdenziali precedenti il 1° gennaio 1996.

Per l’erogazione della prima rata dell’assegno pensionistico, inoltre, bisogna attendere la decorrenza della “finestra mobile” di 12 mesi.

Come inoltrare domanda per la pensione di vecchiaia anticipata?

Il lavoratore interessato deve presentare apposita richiesta all’INPS, attraverso il portale istituzionale dell’Ente. Deve, inoltre, allegare il Modello SS3 (certificato medico), compilato dal medico curante.

I beneficiari dell’Assegno Ordinario di Invalidità hanno la facoltà di trasformare l’Assegno in pensione di vecchiaia; è sufficiente allegare all’istanza di pensione la specifica certificazione rilasciata dalla Commissione INPS, che attesta la condizione di invalidità.

Decorrenza della prestazione

L’importo spettante viene accreditato a partire dal 1° giorno del mese successivo all’apertura della finestra mobile.

Se, però, la Commissione medica INPS dichiara che l’invalidità dell’80% sussiste già prima del raggiungimento del requisito anagrafico richiesto, la finestra decorre dalla data di perfezionamento di tale requisito. Al contrario, se lo status di invalido è riconosciuto dopo il perfezionamento del presupposto anagrafico, la finestra decorre dalla data del riconoscimento dell’invalidità da parte dell’INPS.

Potrebbe interessarti anche il seguente approfondimento: “Come anticipare la pensione nel 2023 con i nuovi scivoli: metodi e tempi di liquidazione“.

Conclusioni

Per fugare i dubbi della Lettrice, confermiamo che la pensione di vecchiaia anticipata riservata agli invalidi rientra nell’ambito dell’ordinario pensionamento, solo con requisiti anagrafici ridotti; non si tratta, dunque, di una misura di pensione anticipata. Di conseguenza, l’assegno verrà determinato col tradizionale metodo di calcolo (misto, in tal caso, perché ci sono versamenti previdenziali precedenti il 1996) e l’importo non sarà oggetto di specifici tagli.

Dobbiamo specificare alla nostra Lettrice, però, che non possiamo prevedere se potrà, in futuro, usufruire della misura. Pur non essendo, infatti, uno strumento di flessibilità in uscita, viene, in ogni caso, adeguato alla speranza di vita. Attualmente la Lettrice ha ancora 48 anni e, dunque, non sappiamo se, quando ne compirà 56, il requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia anticipata sarà stato modificato.

Infine, non tutti i lavoratori dipendenti hanno diritto a beneficiare della misura, ma solo quelli del settore privato, iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria INPS o ai Fondi sostitutivi della stessa. Sono esclusi, quindi, i lavoratori autonomi e i dipendenti pubblici.

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

Lascia un commento


Impostazioni privacy