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Scuola

La scuola a rischio: forte calo demografico e preoccupano le conseguenze per i docenti, le ultime novità

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La scuola continua ad avere problemi. Infatti, oltre alla mancanza degli insegnanti dovrà affrontare anche quella degli studenti. Ecco cosa succede.

Nel 2022 un rapporto Censis aveva reso noto le conseguenti del calo demografico sulla scuola italiana.

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Ora, invece, alcuni ricercatori hanno stimato un calo demografico degli studenti che potrebbe comportare la riduzione delle classi e, di conseguenza, il numero dei posti per i docenti: anche se non nell’immediato.

Scuola e calo demografico: docenti in allarme ma continueranno a insegnare

Il calo demografico potrebbe portare nel prossimo anno scolastico 2023/2024 ad avere nelle scuole 130mila studenti in meno. A rende nota la preoccupante notizia è il quotidiano La Repubblica evidenziando come le iscrizioni scolastiche siano diminuite a causa del calo delle nascite. In effetti, guadando l’andamento registrato negli ultimi 10 anni si può notare che la situazione è veramente drammatica. Infatti, nell’anno scolastico 2015/2016 gli studenti in meno erano 20mila, poi nell’anno scolastico 2018/2019 sono scesi a 75mila. 100mila studenti in meno iscritti a scuola nell’anno scolastico 2021/2022 e ora l’ultimo dato: 130mila.

Come detto in precedenza, già i dati del rapporto Censis del 2022 aveva creato allarme nell’ambiente scolastico e non aiuta sapere cosa succederà fra 10 anni. Infatti, secondo il rapporto nel 2032 si avranno 900mila persone in meno tra i 6 e i 13 anni e 726mila ragazzi in meno tra i 14 e i 18 anni. Fra 20 anni, quindi nel 2042, invece, si avranno 760mila persone in meno tra i 19 e i 24 anni e, di conseguenza, un calo anche sulle iscrizioni universitarie.

I docenti sono preoccupati ma, poiché non succederà nulla nell’immediato, continueranno a insegnare. Nello stesso tempo, in attesa dei concorsi promessi dal ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, e svolti con un nuovo sistema, continueranno a esserci:

  • le assunzioni a tempo determinato, per reclutare personale docente per supplenze:
  • le assunzioni a tempo indeterminato per le immissioni in ruolo.
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