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Pensioni

Pensione con 10 anni di contributi? Sembra un’assurdità ma è un’ottima opportunità per alcuni lavoratori

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Si può davvero usufruire della pensione solo con 10 anni di contributi? Gli strumenti di flessibilità in uscita sono vari.

La legge italiana consente, a determinate condizioni, di accedere al pensionamento anche solo con 10 anni di contribuzione e, in alcuni casi, anche con meno.

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Dopo aver attentamente analizzato come andare in pensione con 15 anni di contributi, scopriamo come fare per smettere di lavorare con 10 anni di versamenti.

Non si tratta, in realtà, di vere e proprie eccezioni, ma di circostanze nelle quali il pensionamento è possibile con un ammontare minore di contributi. Scopriamo quali sono.

Pensione con 10 anni di contributi: l’opzione contributiva della vecchiaia

Una Lettrice ci ha inviato il seguente quesito:

Salve, vorrei sapere se con 10 anni di contributi come operaia in supermercato posso andare in pensione. Grazie.”

Il primo strumento utilizzabile è la pensione di vecchiaia contributiva. La pensione di vecchiaia è accessibile con 67 anni di età e 20 di contributi; non tutti, però, sanno che c’è anche un’altra opzione, rivolta solo ai cd. contributivi puri, cioè ai lavoratori che hanno iniziato ad accreditare versamenti previdenziali a partire dal 1° gennaio 1996.

Questi soggetti possono andare in pensione anche solo con 5 anni di contributi, ma con 71 anni di età.

Bisogna sottolineare, inoltre, che essendo un trattamento calcolato con il sistema contributivo puro, l’ammontare dell’assegno potrebbe essere molto basso.

La prestazione riservata agli iscritti al Fondo casalinghi e casalinghe

Un’altra categoria che può beneficiare della pensione con meno 10 anni di contributi è quella degli iscritti al Fondo INPS casalinghi o casalinghe. Per beneficiare del trattamento sono necessari 5 anni di contribuzione, 57 anni di età e un assegno pensionistico uguale almeno a 1,2 volte l’importo dell’Assegno sociale. Considerando che, per il 2023, quest’ultimo è pari a 503,27 euro, il trattamento pensionistico dovrà essere di almeno 603,92 euro.

Se tale requisito reddituale non è rispettato, ci si può pensionare al compimento dei 65 anni di età, senza dover soddisfare alcuna soglia di reddito.

Attenzione, però, perché per il computo dei contributi necessari per la prestazione erogata dal Fondo casalinghi e casalinghe, si escludono quelli eventualmente versati presso altre casse di previdenza, anche gestite dall’INPS.

Le agevolazioni per gli iscritti alle casse professionali

Anche alcune categorie di professionisti possono smettere di lavorare con un’anzianità contributiva di soli 10 anni.

Ad esempio, la Cassa degli psicologi, permette agli iscritti di andare in pensione con 65 anni di età e solo 5 di contributi. La stessa opportunità è riservata ai consulenti del lavoro, che, però, necessitano di un’anzianità anagrafica di 69 anni, oppure per gli avvocati, che accedono al pensionamento con 70 anni di età.

Potrebbe interessarti anche il seguente articolo: “In pensione a 58 anni, tutte le opzioni oggi a disposizione dei lavoratori“.

L’opzione preferibile per la pensione con 10 anni di contributi

La nostra Lettrice non rientra in nessuna della categorie appena elencate. Ha, però, due opzioni:

  • rinunciare alla pensione, se sa che non raggiungerà mai i requisiti contributivi richiesti, e presentare domanda per una misura di tipo assistenziale;
  • aumentare la contribuzione, per cercare di arrivare ai 20 anni per la pensione di vecchiaia oppure ai 15 anni per le Deroghe Amato.

Per incrementare i contributi, ha varie possibilità. Per esempio, può controllare se ci sono periodi coperti da contribuzione figurativa, oppure può avvalersi dei versamenti volontari (se ne ha la facoltà economica) o, infine, dei contributi da riscatto.

Se, però, i 10 anni di contribuzione sono tutti versati nelle Gestioni INPS e se l’anzianità assicurativa è precedente al 1996, consigliamo l’opzione contributiva della pensione di vecchiaia. In tal caso, infatti, sarà sufficiente riscattare 5 anni di contributi e attendere i 71 anni di età.

Tale opportunità è prevista dall’art. 3 del Decreto Ministeriale n. 282 del 1996. È necessario, infine, che almeno 5 anni di contribuzione siano versati a partire dal 1° gennaio 1996 e che almeno 1 mese sia accreditato presso la Gestione Separata INPS.

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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