Pensione a 61 anni con 20 di contributi possibile anche oggi ma bisogna rispettare anche un altro requisito

Esiste una misura di pensionamento particolarmente agevolato, che si chiama pensione di vecchiaia con invalidità pensionabile.

Ha autonome caratteristiche che sfuggono ai più, ma visto che permette di pensionarsi con netto anticipo, è opportuno parlarne. Forse non tutti sanno che, nel mezzo della giungla delle norme su pensioni e requisiti di accesso, esiste un percorso che permette di uscire dal lavoro prima di molti altri lavoratori, e senza aspettare di maturare i requisiti di Opzione donna o Quota 103, ad esempio.

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A maggior ragione non servono neanche i requisiti pensionistici di cui alla legge Fornero, di cui si è tanto discusso in questi anni e che in molti vorrebbero superati da una riforma previdenziale davvero strutturale ed organica.

Ebbene, di seguito vedremo che, anche nel 2023, è possibile andare in pensione a 61 anni, ma per capire come fare è opportuno considerare tutti i vari requisiti che ne permettono l’accesso. Rileva anche lo stato di invalidità è già questo è un importante spartiacque tra possibili beneficiari e non beneficiari. Vediamo i dettagli.

Pensione di vecchiaia anticipata: chi non può accedere?

Lo chiariamo subito: la pensione di vecchiaia anticipata per invalidi non vale potenzialmente per tutti i lavoratori. E questo al di là di ciò che diremo tra poco sui requisiti specifici. Si tratta infatti di un meccanismo di pensionamento agevolato che resta attivo anche nel 2023 per i lavoratori dipendenti del settore privato. Ci riferiamo dunque ai lavoratori dipendenti iscritti:

  • all’Assicurazione Generale Obbligatoria;
  • ai fondi di previdenza sostitutivi ed esclusivi della stessa Assicurazione Generale Obbligatoria;
  • con anzianità di iscrizione e dunque primo versamento dei contributi anteriore al 1996.

Sono perciò tagliati fuori a priori da questa pensione i contributivi puri, i lavoratori autonomi e i lavoratori dell’ambito pubblico. Si tratta dunque di un’ampia fetta di lavoratori che comunque non ha accesso alla misura.

Pensione di vecchiaia anticipata a 61 anni: quali requisiti?

Lo abbiamo appena accennato. Non mancano le possibilità di pensionarsi con netto anticipo rispetto al solito e in modo del tutto fattibile anche con le regole odierne. Parlare della pensione di vecchiaia anticipata con invalidità pensionabile ha senso perché non molti la conoscono, ma si troverebbero proprio nelle condizioni per poterne aver diritto.

C’è chi l’ha sentita nominare ma non sa esattamente cos’è e come sfruttarla, e non mancano le persone che non conoscendone l’esistenza, perdono la possibilità di servirsene o la differiscono nel corso del tempo.

Pensiamo ad es. al caso di chi si trova ad avere 61 anni e con una percentuale di invalidità acclarata pari all’80% a seguito di un incidente domestico che ha portato alla perdita parziale dell’uso di un arto. Ebbene, in condizioni come queste il dipendente del settore privato può accedere alla menzionata pensione, rispettando però alcune condizioni fondamentali di accesso.

Il trattamento agevolato in oggetto permette un anticipo consistente perché per gli uomini l’uscita dal mondo del lavoro è fissata a 61 anni, ovvero ben 6 anni prima della pensione di vecchiaia. Non solo. L’identico meccanismo della pensione di vecchiaia anticipata con invalidità pensionabile è anche più vantaggioso per le donne: infatti la misura consente il pensionamento già a 56 anni di età.

Sul piano contributivo il requisito non è così rigido, in quanto bastano 20 anni di contributi regolarmente versati per accedere. Perciò un lavoratore può aver iniziato a versare contributi anche non da giovanissimo e riuscire comunque a maturare i requisiti di accesso alla prestazione in oggetto.

Attenzione però, perché dal punto di vista medico ricorre un requisito ad hoc, che va conseguito per non vedersi esclusi dalla pensione in oggetto. Vediamo di che si tratta.

Visita medica Inps: il terzo requisito obbligatorio per accedere

Veniamo ad un punto molto importante per accedere alla pensione di vecchiaia anticipata con invalidità pensionabile o specifica. Ebbene, c’è chi si domanda se con l’80% di invalidità si possa uscire dal mondo del lavoro, semplicemente allegando il certificato della commissione medica ASL di invalidità civile, la quale ha anche il ruolo di inserire l’invalido nelle categorie protette al collocamento. Ebbene, la risposta da darsi è negativa.

Proprio così. Si tratta di una scorciatoia molto favorevole, perciò va da sé che l’accertamento del requisito sanitario debba essere molto accurato. Perciò il lavoratore che intenda andare in pensione a 61 anni – o la donna lavoratrice che intenda farlo a 56 – dovrà svolgere una visita medica ad hoc, e soprattutto diversa da quella già fatta presso la commissione medica per le invalidità civili delle ASL.

E’ in gioco infatti l’accertamento del requisito dell’invalidità pensionabile, detta anche invalidità specifica. In sintesi:

  • serve una disabilità uguale o maggiore dell’80%;
  • ma non si tratta della percentuale di invalidità civile, perché non è sufficiente aver conseguito l’accertamento dell’80% di disabilità da una delle commissioni mediche invalidi civili ASL;
  • piuttosto la disabilità uguale o maggiore dell’80% deve essere acclarata dai medici accertatori dell’istituto di previdenza.

Conclusioni

D’altronde c’è di mezzo l’assegnazione di una prestazione pensionistica, e dunque la verifica del requisito sanitario non può che essere svolta da esperti con il compito di certificare la diminuzione della capacità lavorativa del richiedente, con particolare riferimento alle specifiche mansioni svolte nel quadro del contratto di lavoro in essere.

Perciò a questi requisiti che occorre fare riferimento, ovvero 20 anni di contributi e 61 anni di età per gli uomini e 20 anni di contributi versati e 56 anni di età per le donne. Insieme alla visita medica Inps. Vi è anche un requisito collegato, vale a dire la decorrenza del trattamento pari a 12 mesi dopo la data di ottenimento di tutti i requisiti, che di fatto è la finestra da rispettare per accedere alla pensione anticipata di vecchiaia con invalidità pensionabile.

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