Ha suscitato molto clamore la proposta del ministro dell’Istruzione sugli stipendi differenziati per i docenti. Ecco di cosa si tratta.
Quando si parla di scuola gli animi si riscaldano e le persone si agitano sempre perché in molti notano che le questioni da risolvere sembrano non finire mai.
Per questo motivo le parole del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, fanno discutere perché aprono una porta sulla scuola che a molti non piace. Ecco i dettagli su una questione che ha diviso i lavoratori del settore.
Partiamo dall’inizio. Qualche giorno fa il ministro Valditara ha dichiarato che gli stipendi dei docenti sella scuola sono troppo bassi con una differenza tra le regioni del Nord e quelle del Sud. Di conseguenza avrebbe ipotizzato stipendi differenziati su base territoriale e sul costo della vita. Secondo il ministro l’idea è nata dalle stesse Regioni perché cercano una maggiore equità dove il costo della vita è più alto.
Per molti tale proposta non è piaciuta perché è come se la scuola facesse un passo indietro. Anzi, per il segretario della CGIL, Maurizio Landini ciò che ha detto il ministro «sono parole pericolose perché così si torna alle gabbie salariali». Anche se il ministro a smentito di aver parlato di questo vecchio meccanismo per risolvere il problema degli stipendi.
Problemi che dovranno essere affrontati il prima possibile a 360 gradi e a prescindere dalle differenze salariali tra Nord e Sud. Questo perché gli stipendi dei docenti sono i più bassi dell’Unione europea.
Si tratta di un meccanismo, archiviato da più di 50 anni ormai, che genera stipendi differenziati su base regionale o provinciale. L’utilizzo di questo sistema aumenta il divario tra regioni del Nord e quelle del Sud ed è questo il motivo per cui è stato cancellato.
Tra l’altro, se si dovesse scegliere di applicare lo stipendio differenziato si andrebbe contro la parità di trattamento economico stabilito dal contratto collettivo nazionale del lavoro.
Sarebbe, quindi, più logico aumentare lo stipendio con degli incentivi che tengono conto del merito dei docenti. In questo caso, però, andranno individuati delle valide motivazioni.
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