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Economia

Verbale handicap 104: dall’accertamento della disabilità alle agevolazioni per caregiver

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Il contenuto del verbale di riconoscimento di un handicap è fondamentale per conoscere le agevolazioni da richiedere.

La persona con disabilità dovrà seguire un preciso iter che porterà ad ottenere la redazione di un verbale di handicap dalla commissione INPS incaricata.

InformazioneOggi.it

Lo Stato italiano tutela le persone con disabilità erogando una serie di agevolazioni e prestazioni economiche e assistenziali che possano aiutare a migliorare la qualità della vita. Per poter accedere agli aiuti sarà necessario che il soggetto interessato avvii una procedura che si concluderà con la redazione di un verbale in cui verrà attestata o meno la disabilità e il grado di handicap di riferimento. Con queste informazioni in mano si potranno conoscere le agevolazioni da richiedere. Il sostegno non arriverà solamente alla persona con menomazione fisica o psichica ma anche al caregiver ossia al familiare che se ne prende cura. Tutto ha inizio con la richiesta al proprio medico curante di rilascio di un certificato che attesti la patologia.

Dalla richiesta di accertamento dell’handicap al verbale

Una volta che l’INPS riceverà il certificato del medico e la richiesta di riconoscimento dell’handicap da parte dell’interessato, fisserà l’appuntamento della visita medica a cui il soggetto con disabilità dovrà sottoporsi. Durante questa visita, una commissione composta da personale medico esperto valuterà la documentazione presentata dal cittadino a sostegno delle proprie condizioni fisiche o mentali per poi redigere un verbale. Quest’ultimo è solitamente accompagnato da una comunicazione dell’INPS in cui si indicano tempi e modalità di un eventuale ricorso (qualora l’handicap non sia stato riconosciuto o in una percentuale inferiore rispetto al previsto).

I moderni verbali sono trasmessi in due formati per garantire la privacy del soggetto con handicap. Il primo include ogni singola informazione (dati sensibili compresi), il secondo oscura queste informazioni ma contiene ugualmente tutti i dettagli che serviranno al cittadino per accedere a servizi e agevolazioni previsti dalla normativa. Nello specifico, i verbali di handicap si possono suddividere in quattro aree. Quella con i dati anagrafici e relativi alla pratica, l’area con i dati sulla condizione sanitaria rilevata, l’area con la valutazione proposta e l’ultima con l’eventuale revisione.

Come capire quali agevolazioni si possono richiedere

La voce più importante per capire quali sono le agevolazioni da richiedere è la “valutazione proposta”. Il verbale riporterà una tra tre condizioni:

  • persona con handicap. La disabilità non è ha connotazione di gravità ma comporta comunque l’accesso ad alcuni benefici di minore rilevanza;
  • persona con handicap con connotazione di gravità. La minorazione comporta una riduzione dell’autonomia personale e di conseguenza serve un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale. Si avrà accesso ai permessi da lavoro retributivi oppure al congedo straordinario sia per il disabili che per i caregiver;
  • persona handicappata con un grado di disabilità superiore ai due terzi. Prevede agevolazioni come la scelta prioritaria delle sedi di lavoro.

Da non sottovalutare, poi, l’importanza delle voci fiscali che consentono ai cittadini con handicap di approfittare delle detrazioni del 19% o dell’IVA al 4% per alcune spese (come l’acquisto di un’auto). I benefici sono riservati ad alcune categorie. Scopriamo come leggere il verbale.

Verbale di handicap e agevolazioni fiscali

Il verbale può riportare

  • ridotte o impedite capacità motorie. Consentono l’accesso alle agevolazioni fiscali sui veicoli adattati al trasporto delle persone con disabilità;
  • affetto da handicap psichico o mentale di gravità tale da aver determinato l’indennità di accompagnamento. Spettano le agevolazioni anche senza adattamento del mezzo di trasporto;
  • affetto da grave limitazione della capacità di deambulazione o da pluriamputazioni (non serve l’adattamento).

Attenzione ad una quarta dicitura, “L’interessato non possiede alcun requisito tra quelli di cui l’art. 4 del DL 9 febbraio 2012 numero 5“. Significa che nessuna delle condizioni prima elencate è stata riconosciuta. Di conseguenza nessuna agevolazione sarà richiedibile.

Quali sono le agevolazioni richiedibili dai caregiver

Disabili e caregiver possono contare su numerose agevolazioni fiscali. Per ogni figlio a carico con disabilità spettano 1.620 euro di detrazioni IRPEF per i bambini sotto i tre anni e 1.350 euro per figli di età pari o superiore a tre anni. Chi ha più di tre figli potrà contare su una maggiorazione di 200 euro per ogni figlio dal primo. L’importo della detrazione diminuirà con l’aumentare del reddito fino ad azzerarsi raggiunti i 95 mila euro.

Abbiamo già accennato alle detrazioni del 19% e allo sconto IVA per l’acquisto di veicoli. Il limite di spesa da non superare è di 18.075,99 euro. La detrazione spetta una sola volta in quattro anni a meno che il veicolo non venga rottamato o cancellato dal Pubblico Registro Automobilistico. Incluse sono non solo le spese di acquisto del mezzo ma anche quelle di riparazione. Per quanto riguarda l’IVA, lo sconto è applicabile sull’acquisto di vetture nuove o usate fino a 2 mila centimetri cubici se con motore a benzina o ibrido, 2.800 centimetri cubici se motore diesel o ibrido e con potenza inferiore a 150 kW se motore elettrico.

Continuiamo con la panoramica

Aggiungiamo l’esenzione dal pagamento del bollo auto e l’esenzione dall’imposta di trascrizione sui passaggi di proprietà. La detrazione del 19% spetta anche per l’acquisto di sussidi informativi e tecnici così come l’IVA al 4%. Possono essere detratte anche le spese per l’acquisto e il mantenimento del cane guida per non vedenti, per i servizi di interpretariato dei sordi e per la realizzazione degli interventi finalizzati al superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche. 

Si possono dedurre dal reddito complessivo le spese mediche e di assistenza specifica nonché gli oneri contributivi versati per gli addetti ai servizi domestici e all’assistenza familiare o personale.

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