La pensione di inabilità è una misura economica che spetta ai lavoratori dipendenti o autonomi affetti da invalidità.
I contributi figurativi sono quei contributi accreditati dall’INPS anche se il lavoratore e il datore di lavoro non li hanno realmente versati.
Si tratta di quei periodi che, per malattia, maternità, disoccupazione, cassa integrazione o a causa di altre “assenze”, il lavoratore non ha realmente lavorato ma sono considerati effettivi per la maturazione degli anni di pensione. Però, non tutti i periodi non lavorati possono essere considerati contributi “fittizi” e quindi validi per questo scopo. Prima di proseguire potrebbe interessare anche questo articolo: “Pensione di inabilità al lavoro: come ottenerla? Non tutti lo sanno”.
Se un lavoratore ha chiesto la pensione di inabilità gli anni in cui non ha lavorato non saranno riconosciuti come contributi figurativi. Di conseguenza sono anni “persi” che lo faranno allontanare dalla possibilità di ottenere la pensione di vecchiaia. Questa è la regola e come ogni regola (o almeno per la maggior parte delle volte) questa ha la sua eccezione.
I contributi figurativi saranno riconosciuti come versati solo nel caso in cui il lavoratore recupera la sua capacità lavorativa. Quindi, quando il lavoratore non riceverà più dall’INPS la pensione di inabilità.
Lo stabilisce l’articolo 4, comma 4 della legge numero 222 del 1984: «Al pensionato di inabilità che, in seguito a recupero delle capacità lavorative, viene a cessare dal diritto alla predetta pensione, è attribuito il riconoscimento della contribuzione figurativa per tutto il periodo durante il quale ha usufruito della pensione stessa».
Però il riconoscimento di questi contributi vale solo per ottenere il diritto alla pensione ordinaria e non potranno essere utilizzati per il calcolo dell’assegno pensionistico mensile. Infatti, per questo sono validi solo gli anni di contributi effettivamente versati.
Infine, ricordiamo che a differenza di come accade per l’assegno ordinario di invalidità, la pensione di inabilità non si trasforma direttamente in pensione di vecchiaia.
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