La Legge 104 prevede permessi retribuiti, congedo straordinario e agevolazioni legati alla sede di lavoro e al lavoro notturno.
La Legge 104 è la normativa di riferimento in materia di disabilità .
Contiene, infatti, disposizioni in materia di assistenza, integrazione sociale e diritti delle persone disabili e dei loro caregivers.
I beneficiari della Legge 104 hanno accesso ad una serie di benefici, tra cui lâesonero dal lavoro notturno. Scopriamo, nel dettaglio, cosa prevede la disciplina normativa su tale punto.
Consulta anche il seguente approfondimento: âLavoro notturno e Legge 104: le regole per godere di straordinari vantaggiâ.
In Redazione è giunto il seguente quesito:
âSalve, usufruisco dei permessi della Legge 104, art. 3, comma 3, per me stesso. Lavoro presso un ente pubblico come operaio e svolgo turni di reperibilitĂ anche notturna. Vorrei sapere se posso ottenere lâesonero dal lavoro notturno e se ho diritto ad una specifica prestazione economica. Grazie milleâ.
Uno dei dubbi principali di chi gode dei benefici della legge 104 è sapere come funzionano i turni di lavoro.
Innanzitutto, bisogna precisare che, per richiedere le agevolazioni della Legge 104 del 1992 per se stesso oppure per un familiare disabile grave, bisogna presentare apposita domanda, oltre che allâINPS, al proprio datore di lavoro.
In relazione al lavoro notturno, tuttavia, la normativa di riferimento stabilisce unâeccezione. In tal caso, infatti, il dipendente non è tenuto allâinvio di unâulteriore richiesta al datore di lavoro. Lâart. 53, comma 3, del Decreto Legislativo n. 151/2001, prevede che il lavoratore disabile o il caregiver di un soggetto affetto da disabilitĂ , non può essere adibito al lavoro notturno.
Nello specifico, la norma sancisce che ânon sono altresĂŹ obbligati a prestare lavoro notturno la lavoratrice o il lavoratore che abbia a proprio carico un soggetto disabile ai sensi della Legge 5 febbraio 1992, n. 104, e successive modificazioniâ.
Il nostro Lettore, dunque, in quanto beneficiario della Legge 104, art. 3, comma 3, ha diritto allâesonero dai turni notturni.
Quanto appena specificato si applica anche per la reperibilitĂ del dipendente richiedente.
La violazione della norma che tutela il dipendente beneficiario della 104, integra un reato. Il datore di lavoro, infatti, rischia la denuncia e lâarresto da 2 a 4 mesi oppure lâammenda da 516 euro a 2.582 euro.
Il dipendente che fruisce dei permessi 104 per assistere un familiare disabile, ha diritto allâesonero dallo svolgimento del lavoro notturno e dai turni di reperibilitĂ . Se, infatti, si assenta dal lavoro per ragioni di assistenza, nellâarco dellâintera giornata di permesso lâattivitĂ lavorativa è sospesa.
Di conseguenza, se il lavoratore non svolge la sua prestazione lavorativa ordinaria, non deve neanche dare la disponibilitĂ al servizio di reperibilitĂ , qualora il datore di lavoro lo richieda.
Al di fuori delle giornate di fruizione del permesso 104, il datore di lavoro può decidere, in accordo con il dipendente, lâorganizzazione dei giorni in cui deve essere garantito il servizio di reperibilitĂ .
Lâesonero dallo svolgimento di lavoro notturno e dal sevizio di reperibilitĂ nella fascia notturna vale anche per i dipendenti che hanno a carico un familiare disabile.
Leggi anche: âLegge 104 e agevolazioni sul lavoro notturno: tutto quello che câè da sapereâ.
La Legge 104 stabilisce una serie di vantaggi nei confronti dei portatori di handicap, cioè coloro che sono affetti da una minorazione fisica o psichica, e dei familiari caregiver che prestano loro assistenza.
Per accedere ai benefici, è necessario, innanzitutto, rivolgersi al proprio medico curante. Questâultimo, infatti, deve compilare il cd. certificato introduttivo, attestante il possesso di una specifica patologia. Successivamente, il medico deve trasmettere tale certificazione allâINPS, correlata da una breve descrizione della diagnosi del richiedente e del suo stato di salute generale.
Si tratta di un passaggio di fondamentale importanza, perchĂŠ i documenti presentati verranno esaminati durante la visita medica. Entro 90 giorni dallâinvio del certificato introduttivo, il richiedente deve compilare ed inviare allâINPS la domanda di riconoscimento dellâhandicap. Tale operazione può essere effettuata autonomamente (attraverso il portale web dellâEnte) oppure grazie allâassistenza di un CAF/ Patronato.
Infine, la Commissione medica dellâASL ha il dovere di valutare la domanda di riconoscimento dellâhandicap ed esprimere un giudizio. In particolare, il paziente viene qualificato in uno dei seguenti modi:
Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.
L'esenzione del bollo auto è una delle agevolazioni fiscali che possono ottenere le persone con…
Un recente studio pubblicato su Food Science & Nutrition ha rivelato una potenziale correlazione tra…
Scopri come tutelarti se ti costringono a usare ferie al posto dei permessi 104: la…
La perdita del portafoglio e la carta di debito può comportare problemi economici gravi. Å
Numerosi cittadini stanno ricevendo SMS sospetti: attenzione al numero che compare nel messaggio. Una nuova…
Le cure termali erogate a carico del Servizio Sanitario Nazionale, con pagamento del ticket variabile…