Assegno pensione 5 anni prima, ma solo con questi requisiti

Il tema della pensione è sempre molto caldo, ma vi è la possibilità di accedere all’assegno 5 anni prima? I requisiti e cosa c’è da sapere

Molto spesso, quando si parla di pensione le incognite possono essere molte ed anche le possibilità inesplorate ma è vero che si può accedere all’assegno 5 anni prima? Ecco cosa c’è da sapere in merito ed i requisiti.

pensione 5 anni prima
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Probabilmente sono davvero tante le persone interessate ad andare in pensione prima rispetto alla data prevista. Vi sono però alcune possibilità previste che forse non tutti conoscono ma chiaramente bisogna rispettare alcuni requisiti.

Dunque la quiescenza anticipata risulta essere molto importante soprattutto per chi fa un tipo di lavoro particolarmente faticoso o comunque per chi, dopo tanti anni di attività, vuole godersi una vita tranquilla.

Inoltre, quando si arriva alla quiescenza, spesso si riceve il TFR, di conseguenza vi potrebbe essere davvero una somma importante da mettere da parte oppure da spendere come meglio crede. Inoltre, qualche volta, potrebbe essere possibile anche ricevere il Trattamento di Fine Rapporto può essere anticipato.

Vi è però la possibilità di ricevere il TFR anticipato solamente per coloro che lavorano nel privato e si trovano nella condizione di dover fare alcune tipologie di spese. Tra queste vi sono quelle mediche.

Vi sarebbe però la possibilità di avere la quiescenza con cinque anni di anticipo. Sono molte le persone che non conoscono tale possibilità anche perché è stata inserita da poco tempo. Questa è denominata RITA e vi la possibilità di avere una quota pensionistica in modo anticipato.

Pensione, è possibile ricevere l’assegno 5 anni prima?

Probabilmente alcuni si chiedono: se la pensione di invalidità è stata sospesa può essere nuovamente erogata? Ecco cosa c’è da sapere in merito e cosa fare.

Ritornando all’argomento cardine di questo articolo, vi sarebbe dunque la possibilità di accedere alla quiescenza con cinque anni di anticipo e tale possibilità è data sia a chi lavora nel pubblico che nel privato.

Vi è però una condizione e cioè di risultare aderenti alla forma di previdenza complementare alla contribuzione definita per almeno cinque anni. Di conseguenza, ciò va a sottolineare la necessità di un’elaborazione, già durante i primi periodi di lavoro, ulteriori forme che risultano essere in alternativa alla contribuzione.

Queste potrebbero risultare più congrue rispetto all’aspettativa del soggetto interessato ed anche migliori.

Sostanzialmente è possibile ricevere fino a cinque anni tale trattamento. Gli anni si riferiscono a quelli prima dell’età anagrafica che prevede la quiescenza. Di conseguenza, si parla di sessanta due anni, per qualcuno anche cinquantasette. Il requisito però è quello di avere almeno venti anni di contributi nel regime generale.

Inoltre, vi è necessario aver terminato la propria attività lavorativa, ma se si riesce ad ottenere tale trattamento non vi è preclusa la possibilità di cominciare un nuovo lavoro fino a quando non si sarà arrivati all’età della quiescenza.

Come fare domanda?

Vi è anche la possibilità per coloro che risultano essere inoccupati per oltre ventiquattro mesi di poter accedere a tale misura. Questi potrebbero avere accesso alla misura già con dieci anni anticipati rispetto all’età della pensione.

Ma vi è una reale convenienza? La RITA risulta essere un valido aiuto sia per coloro che si sono ritrovati senza lavoro per casi fortuiti, sia per chi ha deciso volontariamente di andare via dal posto di lavoro in modo anticipato.

Questa modalità può rappresentare una scelta valida che si va ad posizionare tra il lavoro e la quiescenza. Inoltre, la misura consente un importante libertà di scelta. Chiaramente la somma percepita dipende dall’accordo fatto in precedenza, quando si è aderito al regime inerente la pensione complementare.

La cifra spettante può essere erogato in una volta o spalmata nell’arco del degli anni. Inoltre, vi è anche la possibilità di richiedere l’intera somma oppure solamente una parte. Se si prende in considerazione l’ultima casistica allora la somma che resta potrà essere data come quiescenza integrativa. Infine, vi è la possibilità di revocare la misura quando si vuole.

Chiaramente, prima di compiere una qual si voglia scelta è sempre molto importante rivolgersi ad una persona di fiducia oppure ad un consulente del settore che sicuramente saprà valutare ogni singola situazione.

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