Esiste una posizione esatta per assumere le pillole? La risposta è affermativa ece l’ha fornita un computer.
Un’interessante ricerca ha permesso di capire la posizione ottimale per prendere le medicine, affinché i principi attivi vengano assorbiti correttamente.
I farmaci ci aiutano a stare meglio, e ovviamente siamo abituati ad assumerli dopo eventuale prescrizione del medico. Una terapia può essere di vario tipo: in compresse, sotto forma di iniezione, in supposte, in soluzione orale, sciroppo o spray. Oggi prendere una compressa è un’azione quasi automatica e per niente difficile. O almeno per la stragrande maggioranza delle persone.
Ma una volta ingoiata la pillola possiamo fare in modo che i principi attivi in essa contenuti funzionino correttamente. E anche chi ha difficoltà a deglutire (per via dell’età avanzata o per problemi di salute) potrà – grazie all’aiuto del computer – ottimizzare l’efficacia della terapia. Ecco come e perché.
Come accennato nella premessa, per molte persone prendere una medicina è un qualcosa di facile e normale. Ci sono però dei risvolti a cui non avremmo mai pensato: ovvero, una volta inghiottita la pillola cosa succede? In effetti, ci sono diversi studi che ci dicono di non spezzettare le medicine perché questa azione compromette l’efficacia del farmaco. O ancora, che hanno dimostrato che un antibiotico funziona meglio se siamo fiduciosi nella sua efficacia.
Dunque perché non potrebbe esistere una posizione ideale anche per massimizzare la resa di un medicinale? Se lo deve essere chiesto il team di ricercatori della Johns Hopkins School of Medicine di Baltimora, in USA, che ha poi ideato un sistema per scoprirlo.
Il team ha utilizzato un computer di nome Duke, o meglio un modellino che simula un uomo di 34 anni, in salute e anatomicamente normale. Senza cioè problemi nella deglutizione dei farmaci.
Sappiamo che alcuni medicinali subiscono inibizioni anche a seconda di quello che mangiamo – o non mangiamo – prima della terapia. Oltre a questo, anche la postura adottata durante l’assunzione è importante. Ecco il perché.
I ricercatori hanno simulato diverse modalità, facendo prendere la pillola al modellino in diverse posizioni: da sdraiato, in piedi o disteso sul fianco destro/sinistro. Ebbene, i risultati sono sorprendenti.
Dai test è emerso che la corretta posizione – distesi sul fianco destro – favorisce dell’83% l’assimilazione del principio attivo del medicinale.
Ciò ha riscontro proprio con la forma dello stomaco, che curva da sinistra verso destra, e che dunque per effetto della gravità potrebbe interferire con la corretta dispersione del medicinale nell’organismo.
Sicuramente, chiunque prende un medicinale sarà felice di sapere che stendendosi sul fianco destro apporterà dei benefici. Ma la posizione ideale trovata dal computer sarà particolarmente utile a chi invece ha qualche problema funzionale o di salute.
Pensiamo ad esempio agli anziani, che devono prendere molte pasticche ogni giorno, e che con questo sistema le potranno assimilare meglio. Oppure a chi è su un letto di ospedale, o a casa perché impossibilitato a muoversi. E infine anche a chi soffre di gastroparesi, una condizione che fa rimanere più a lungo nello stomaco le sostanze ingerite.
(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici o pubblicazioni su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)
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