Sono numerosi i cittadini che soffrono di un disturbo che, in alcuni casi, può diventare opprimente. Per tale motivo, è possibile ottenere l’invalidità civile.
La disfagia consiste nella difficoltà a deglutire cibi solidi e semi liquidi ed è una patologia molto più diffusa di quanto si immagini, che può avere dei risvolti anche gravi.
Il disturbo interessa 1 persona su 5, per un totale di 6 milioni di cittadini. Nel 90% dei casi, tuttavia, si sottovalutano i sintomi della malattia, ancora poco conosciuta. Ma attenzione, perché la disfagia può provocare anche complicazioni molto gravi. In alcune situazioni, infatti, si trasforma in una patologia altamente invalidante, fino a causare l’insorgenza di ulteriori malattie.
Per questo motivo, i pazienti che ne soffrono possono, a determinate condizioni, richiedere ed ottenere l’invalidità civile ed accedere ad una serie di agevolazioni fiscali. Scopriamo in che modo.
Per ulteriori informazioni, consulta anche il seguente articolo: “Invalidità civile: come si richiede e le percentuali che danno diritto ai benefici“.
Esistono 2 tipologie di disfagia:
La patologia, inoltre, si sviluppa in 4 fasi, che dipendono dal grado di difficoltà nel deglutire. Nello specifico:
Potrebbe interessarti anche: “Invalidità civile: perché è importante conoscere il significato dei codici sul verbale“.
La disfagia lieve ha come conseguenza dei problemi ad ingerire solo alcuni tipi di alimenti o di specifiche consistenze. Non causa, invece, disturbi gravi nell’alimentazione quotidiana. Per lenire tale patologia, è sufficiente evitare di mangiare cibi pericolosi o cambiarne la consistenza.
La disfagia è, al contrario, grave quando l’impossibilità a deglutire è persistente. Il paziente, in alcune ipotesi, non è in grado si deglutire neanche la propria saliva.
Tale patologia, inoltre, può essere maligna, quando è correlata ad un tumore che colpisce l’interno dell’esofago. Infine, si parla di disfagia psicogena se insorge in seguito ad un blocco del canale digerente è facilmente superabile.
Il disturbo in esame è accompagnato da una serie di sintomi specifici. In particolare:
Son ben 6 milioni le persone che, in Italia, hanno disturbi legati alla deglutizione. L’errore più ricorrente, però, è non parlarne con il proprio medico, ignorando i segnali della patologia. Se non curata, infatti, può dare origine a problemi molto più seri, come:
Le disfagie affliggono anche le persone anziane, soprattutto se interessate già da ulteriori patologie. Tuttavia, sono in aumento i casi di soggetti sani che, dopo i 50 anni, iniziano a soffrire di sarcopenia, cioè dell’indebolimento progressivo dei muscoli. E, tra i muscoli più colpiti, ci sono anche quelli dell’apparato digerente.
I medici hanno, inoltre, notato che esiste una correlazione tra disfagia ed alcune malattie. Ha maggiori probabilità di soffrire di fastidi della deglutizione, infatti, chi è interessato da:
La malattia, nelle sue forme medie e gravi, è decisamente invalidante e comporta un notevole peggioramento delle condizioni di vita del paziente. In molti casi, si subisce una vera e propria riduzione della capacità lavorativa. Per questo motivo, nelle ipotesi più rischiose, si può ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile al 100%.
In particolare, le percentuali di invalidità civile legate a tale patologia, sono le seguenti:
I benefici a cui può accede il paziente affetto da disfagia al quale è stata riconosciuta l’invalidità civile, purtroppo, non sono numerosi e variano da Regione e Regione. È consigliabile, dunque, rivolgersi al proprio medico di famiglia, che è in grado sia di informare il paziente circa le agevolazioni a cui può accedere sia di consigliare il personale qualificato per l’assistenza.
Uno dei vantaggi economici rivolto a tutti i disabili è la detraibilità del 19% per gli alimenti AFM (cioè quelli a fini medici speciali).
Un investimento semplice e sicuro pensato per chi vuole far fruttare il proprio capitale in…
Per molto tempo il controllo di gestione è stato percepito come una funzione “di supporto”,…
Un accredito inatteso ha reso la pensione di dicembre più ricca per centinaia di migliaia…
Ricevere un rimborso dal modello 730 quando non si ha un datore di lavoro o…
L’Isee 2026 entra nella sua fase cruciale: entro il 31 dicembre 2025 occorre aggiornare l’attestazione…
Molti lavoratori scoprono solo all’ultimo momento che la pensione non arriva perché manca un contributo,…