Chi assiste un familiare con disabilità ai sensi della legge 104 ha diritto ad alcune agevolazioni sui turni di lavoro.
La possibilità di fruire di 3 giorni di permesso al mese, frazionabili anche in ore, ha l’obiettivo di tutelare la salute psico-fisica del disabile grave. Per questo motivo il caregiver, oltre ad avere l’opportunità di assentarsi dal posto di lavoro per seguire il partner, un genitore, un altro parente o affine senza sacrificare parte dello stipendio, può avere accesso a ulteriori benefici.
Sempre nell’ottica di tutelare la persona con disabilità.
Un nostro lettore ha inviato il seguente quesito: “Buongiorno, ho la legge 104 comma 3 art. 3 per mia madre, abitiamo allo stesso indirizzo stesso numero civico, uno sopra e uno sotto. Vorrei sapere se posso essere esonerato dal lavoro notturno. Grazie.”
Per ‘lavoro notturno’ si intende quell’attività che viene svolta per almeno 7 ore di seguito e include l’intervallo compreso tra mezzanotte e le cinque del mattino. Viene poi definito ‘lavoratore notturno’ chi trascorre solitamente almeno 3 ore della sua attività lavorativa giornaliera, oppure che svolge una parte del suo orario- stando a quanto definito dal contratto collettivo- nel periodo notturno e in via non eccezionale. Se non dovessero esserci particolari disposizioni secondo il CCNL di riferimento, può essere considerato lavoratore notturno chi svolge il proprio lavoro per almeno 3 ore di notte 80 giorni l’anno. Un limite che viene ovviamente riproporzionato in caso di attività part-time. Altre disposizioni sono previste per alcuni settori o lavoratori, quindi è sempre necessario consultare il CCNL.
Secondo la legge, alcune categorie di dipendenti sono esonerati dal lavoro notturno:
Chi assiste un disabile grave non è quindi obbligato ai turni di notte, ma se vuole ha comunque la facoltà di accettarli. L’esonero non è automatico, ma va richiesto al datore di lavoro. Secondo lo stesso principio, i caregiver sono esonerati anche da eventuali turni di reperibilità che ricadono in orario notturno.
Il divieto assoluto al lavoro notturno riguarda, oltre ai minori, anche le donne una volta accertato lo stato di gravidanza e fino al compimento di un anno del bambino, nella fascia oraria dalle 24 alle 6 del mattino.
In merito al quesito posto dal nostro lettore, la risposta è quindi affermativa. Non è obbligato al lavoro notturno essendo titolare di permessi legge 104/92 per assistere la madre. Quindi, se desidera essere esonerato dai turni di notte, deve farne richiesta al proprio datore di lavoro.
Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.
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