Assegno Naspi anche in questo caso: serve un modulo particolare da compilare e inviare all’INPS

É possibile percepire la Naspi se ci si trova all’estero? Si è però importante compilare un apposito modulo e capire la modalità di richiesta

Può capitare di volersi trasferire all’estero per provare a trovare lavoro, ma in molti si chiedono se vi resta la possibilità di continuare a beneficiare della Naspi: vi è un apposito modulo che consente di farlo, la modalità.

naspi estero
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Il modulo a dover compilare è quello U2. Questo consente di percepire la Naspi durante il periodo in cui si decide di ricercare un nuovo lavoro all’interno di uno dei paesi dell’Unione Europea.

Il modulo consente di dichiarare che si ha il titolo per ricevere la prestazione di assistenza nel momento in cui il soggetto decide di trasferirsi in un Paese diverso all’interno dell’UE.

Il modulo in questione permette di far valere i propri diritti, in tema previdenziale, dal momento che questo è un abitante dell’Unione Europea che vive in un paese che non è l’Italia.

Vi è dunque la possibilità di continuare a percepire la disoccupazione durante la ricerca di un nuovo lavoro. Questo vale sia per l’UE che per il SEE e per la Svizzera.

Risulta però di fondamentale importanza compilare il modulo U2 così che, il soggetto interessato, possa continuare a ricevere la Naspi in un Paese diverso da quello italiano.

Vi è però un importante requisito da rispettare per e cioè quello d essere stati iscritti per almeno 1 giorno al CPI. Proprio al Centro per l’impiego sarà importante comunicare che non si è più disponibili, dal momento che si intende cambiare Paese, ed eliminarsi dalla lista.

Naspi all’estero: chi è l’ente che la paga?

Mentre si percepisce la Naspi è possibile andare in pensione? Ecco cosa c’è da sapere in merito e a cosa fare attenzione.

Ritornando all’argomento cardine dell’articolo in questione, è possibile chiedersi: se ci si trova all’estero chi paga la disoccupazione?

Il pagamento mensile della Naspi è fatto direttamente dall‘Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Inoltre, per quanto concerne la normativa della comunità europea, la Naspi è erogata per tre mesi e non vi sono applicazioni delle regole di condizioni.

Vi sarà però l’applicazione di queste dal 1° giorno della quarta mensilità. Questo accadrà se il soggetto interessato non rientra in Italia e riceve ancora la misura.

Il soggetto non riceverà più la misura se trova un impiego oppure se i requisiti non soddisfano più la possibilità di ricevere la disoccupazione.

É possibile richiedere il modulo U2 presso i CPI oppure all’istituto di previdenza del Paese nella quale è stato perso l’impiego. Cioè l’Italia.

Colui che percepisce la misura può autonomamente fare domanda chiedendo un incontro con l’Istituto così da farsi rilasciare il Modello U2. Vi è poi da redigere anche il Modello U1. Questo serve per attestare il periodo di assicurazione.

Di fondamentale importanza è la richiesta del documento U2 prima di trasferirsi in un altro Paese. Questo dev’essere fatto per evitare di non avere più il diritto alla disoccupazione.

Cos’è il documento U1 e altre informazioni

É stato prima citato il documento U1, ma di cosa si tratta? In questo documento vi sono indicati i periodi da considerare per ricevere la Naspi. Per ricevere il modello è necessario rivolgersi all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.

Il modulo andrà poi redatto e dato ai Centri per l’impiego competenti nel Paese dove ci si è trasferiti.

Dopo aver redatto il documento U2 vi è la necessità di consegnarlo ai centri per l’impiego del luogo dove si è deciso di cercare lavoro. Bisogna quindi essere iscritti come ‘persona in cerca di lavoro’.

Affinché non venga interrotta la disoccupazione si consiglia di iscriversi almeno 7 dì prima della partenza. Altrimenti, la disoccupazione sarà data quando ci si iscriverà.

Se si decide di ritornare in Italia prima della data scritta sul documento U2 si potrà continuare a percepire la Naspi. Di conseguenza sia il periodo che la somma resteranno uguali.

É comunque molto importante chiedere consiglio ad un proprio consulente che sicuramente potrà dare indicazioni più specifiche per ogni caso sottoposto.

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