Il cedolino dello stipendio può contenere l’indicazione di festività soppresse che alcuni contratti compensano con permessi retribuiti.
Nel calendario le festività indicate in rosso sono i giorni in cui un lavoratore si assenta dal lavoro mantenendo però il diritto alla retribuzione; sempre però in base al suo CCNL.
Invece, nel caso in cui fossero lavorate saranno pagate con una maggiorazione. Attualmente i giorni festivi “retribuiti” sono: Capodanno 1° gennaio); Epifania (6 gennaio); Lunedì di Pasqua (data variabile); Anniversario della Liberazione (25 aprile); Festa dei Lavoratori (1° maggio); Assunzione Beata Vergine (15 agosto).
E ancora: Ognissanti (1° novembre); Immacolata Concezione (8 dicembre); Natale (25 dicembre); Santo Stefano (26 dicembre); Festa della Repubblica (2 giugno); Santo patrono del comune sede di lavoro. La Pasqua non è una festività pagata ed è retribuita solo da alcuni contratti.
Molti anni fa, le festività cioè i giorni che il lavoratore poteva assentarsi dal lavoro erano molte di più. Con il tempo, però, alcune furono soppresse ed è per questo motivo che spesso si parla di ex-festività.
Nello specifico sono quattro le festività cancellate nello specifico dalla legge numero 54 del 1977:
La normativa prevede (però solo per il lavoratore dipendente) che questi giorni facciano maturare un giorno di permesso retribuito in più. Però solo se l’ex-festività coincida con un giorno lavorativo (feriale) e non con la domenica (di per sé già festiva ma non retribuita).
Per esempio, la festività del Corpus Domini cadendo sempre di domenica non dà diritto alla maturazione del giorno di permesso. La stessa cosa succede anche per la festa di San Pietro e Paolo per i lavoratori della città di Roma. Infatti, per loro il 29 giugno è la festa del santo patrono ed è quindi considerata festività retribuita e non soppressa.
Quindi, nel calendario sarebbe conveniente segnare anche le festività soppresse in modo da sapere quando maturerà il giorno di permesso extra. Giornata che poi potrà essere goduta in un momento successivo.
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