Paralisi degli impianti fotovoltaici, la verità della mancata attivazione

Nel nostro paese migliaia di impianti fotovoltaici sono al momento ‘congelati’ perché manca l’attivazione. Ma le ragioni sono più d’una e si collegano a vari fattori interconnessi tra loro.

Molti cittadini italiani in questo periodo stanno patendo le conseguenze di un problema pratico nient’affatto irrilevante. Infatti nel nostro paese migliaia di impianti fotovoltaici – pur installati – sono al momento fermi perché non hanno ricevuto attivazione.

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Proprio così: oggi prima di poter sfruttare i vantaggi di un impianto fotovoltaico, completo di batteria di accumulo e stazione di ricarica, passa molto tempo e anche vari mesi.

C’è chi sostiene la tesi per cui alla base di ciò vi sia la non perfetta organizzazione di E-Distribuzione (ex Enel Distribuzione), che sarebbe dunque responsabile dei ritardi e dei disservizi per quanto riguarda gli allacciamenti alla rete elettrica, ma in verità le ragioni della mancata attivazione sono un più articolate. Vediamo allora un po’ più da vicino come stanno realmente le cose.

Impianti fotovoltaici e allacciamento alla rete elettrica: un problema per molte famiglie

Il problema si ripete con frequenza, perciò è opportuno parlarne per fare luce in proposito: all’installazione dei pannelli fotovoltaici – e apparecchiature collegate – presso l’abitazione del privato, non segue in tempi brevi l’effettuazione del compito da parte di Enel, ovvero l’allacciamento alla rete elettrica. Si tratta di una questione diffusa perché in molti hanno approfittato del Superbonus 110% per far svolgere queste opere di installazione agevolate.

Di mezzo in moltissimi casi alcuni intoppi burocratici attinenti al completamento effettivo dell’iter autorizzativo, alle informazioni relative ad inizio e fine lavori e alla sottoscrizione del regolamento d’esercizio. Le critiche ovviamente non sono mancate e c’è chi, molto scontento dell’accaduto, ha chiesto spiegazioni e chiarimenti ai tecnici ed esperti di mercato dell’energia e delle relative regole, per capire il perché di questi disguidi e di questi problemi organizzativi, che non permettono di usufruire degli impianti fotovoltaici per la finalità per la quale sono stati installati.

Tanto più che una situazione così, nei tempi odierni, non appare per nulla compatibile con le finalità agevolative del Superbonus e con le politiche di risparmio energetico e contenimento dei costi. A pagarne le conseguenze sono ovviamente i cittadini e le famiglie che hanno scelto il fotovoltaico per provare ad abbattere – almeno in parte – i costi delle bollette.

L’attivazione degli impianti fotovoltaici tra ritardi e regole ben precise

Come accennato, la questione è delicata perché chi sceglie il fotovoltaico paga subito ma poi attende mesi e mesi per sfruttare i benefici dell’installazione. Senza contare che ai tempi di attesa per l’allacciamento alla rete elettrica pubblica si aggiungono i tempi utili a recuperare i materiali e a compiere le diverse formalità per godere degli incentivi – pensiamo alla tanto discussa cessione del credito ad esempio.

Ma la realtà parla chiaro e le cose stanno oggi più o meno in questi termini: gli impianti fotovoltaici per i quali si sia fatto il sopralluogo in primavera di quest’anno, sono installati in autunno per poi aversi l’allacciamento non prima del prossimo anno. Queste le tempistiche in sostanza, e di certo non sono pochi ad essere scoraggiati dallo scenario e dalle tante e troppe lentezze.

Se ci si chiede delle ragioni del problema, come detto sopra di solito le responsabilità sono fatte ricadere sul distributore, vale a dire Enel / E-Distribuzione. Ma i fatti a ben vedere indicano che E-Distribuzione è soltanto un bersaglio o ‘capro espiatorio’ di un sistema, che accumula ritardi già in precedenza. E ciò nonostante il sistema fotovoltaico per i privati cittadini sia peraltro semplificato negli adempimenti e nelle regole. Esso si riferisce agli impianti fotovoltaici di potenza relativamente contenuta sul tetto di casa.

La richiesta di installazione deve esser fatta insieme con la domanda al GSE per l’allacciamento alla rete elettrica con il regime del cd. “Scambio Sul Posto”, una specifica agevolazione che trasforma la rete in una specie di “accumulo” virtuale. Inoltre, i pannelli fotovoltaici debbono essere tassativamente installati sulla copertura dell’edificio.

Inoltre, la richiesta di attivazione deve essere fatta al gestore della rete, ovvero E-Distribuzione per la quasi totalità del territorio italiano.

Tempistiche delle pratiche per l’attivazione dei pannelli fotovoltaici: i rallentamenti sono dietro l’angolo

I ritardi nascono (anche) dal fatto che, prima che la pratica di inizio lavori sia presa in mano da Enel o altro gestore, occorrono varie settimane, e il peso della burocrazia in questi casi si fa sentire. In particolare nel momento in cui la pratica è presa in mano, il gestore compie distinte verifiche. Soprattutto questo controlla se servono lavori supplementari alla rete elettrica nazionale, per compiere la connessione e la messa in funzionamento degli impianti fotovoltaici. Nel caso servissero lavori ulteriori, è chiaro che l‘iter di attivazione si allungherebbe. Senza contare i dati delle pratiche, verificati dai gestori per completare gli iter burocratici, i quali potrebbero contenere errori tali da rallentare l’iter di attivazione.

E se ci sono errori o inesattezze di qualche tipo la pratica è di fatto rispedita al mittente che la modifica e corregge, ma poi passano diverse altre settimane prima del riesame. Mentre l’attesa per i materiali, l’installazione e per le pratiche legate ai bonus sono di certo altri fattori che fanno rallentare l’iter di attivazione finale degli impianti fotovoltaici.

Ma non dimentichiamo infine la fase di chiusura dei lavori. L’installatore dovrà emettere una dichiarazione di conformità dell’impianto, lo schema dell’impianto come è stato concretizzato e la dichiarazione di conformità di tutti i componenti installati. E’ chiaro che possono esservi ritardi anche in questo passaggio, pur fondamentale per inviare poi la documentazione di “chiusura lavori” al gestore, che verificherà al pratica allo scopo della connessione dell’impianto alla rete.

Concludendo, è allora ben chiaro che le difficoltà e gli intoppi sono dietro l’angolo anche per chi ha creduto che, grazie all’installazione degli impianti fotovoltaici, il risparmio fosse conseguenza immediata. Ma dal punto di vista pratico, le cose stanno diversamente.

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