L’azienda Pfizer è accusata di aver nascosto al Fisco profitti per 1,2 miliardi di euro. L’indagine è all’inizio, scopriamo i dettagli dell’operazione.
Il colosso statunitense si difende dalle accuse affermando di rispettare le Leggi italiane. L’indagine stabilirà da che parte sta la ragione.
Pfizer è un’ azienda farmaceutica statunitense che si presenta al mondo come la più grande società operante nel settore della ricerca, della produzione e commercializzazione dei medicinali. Gli italiani associano il nome del colosso al vaccino contro il Covid 19. Insieme a Moderna e Astrazeneca (quest’ultimo ha causato diversi problemi dovuti ad effetti inizialmente non noti), il vaccino Pfizer è stato il più somministrato per arginare la diffusione del Coronavirus. I guadagni della società sono triplicati nei due anni di pandemia e, ora, per rimanere su quei livelli sta cercando di trovare alternative dagli elevati profitti come la pillola dimagrante. La verifica fiscale in atto, però, non riguarda il periodo post-pandemia bensì gli anni dal 2017 al 2019. L’accusa è di aver trasferito 1,2 miliardi di euro alle divisioni affiliare a Pfizer Production e Pfizer Manufacturing negli Usa e in Olanda in modo tale da evitare la tassazione sui profitti.
In Italia l’azienda Pfizer è finita nel mirino delle Autorità. I movimenti di denaro sono la “specialità” del Fisco che controlla costantemente transizioni, versamenti e prelievi di tutti i contribuenti ma anche dei grandi colossi. L’obiettivo è identificare gli evasori fiscali nonché chi ricicla denaro o chi finanza atti terroristici. Intenti nobili che permettono al Fisco di avere carta bianca nei monitoraggi rispettando, naturalmente, la privacy delle persone.
Una lotta, quella all’evasione, che ha portato le Autorità italiane ad aprire un’indagine su un comportamento poco chiaro messo in atto dall’azienda Pfizer Italia. Il movimento finito nell’occhio del Fisco è un trasferimento di 1,2 miliardi di euro di profitti a divisioni di Paesi esteri quali Olanda e Stati Uniti. Secondo il Fisco in questo modo il colosso statunitense avrebbe evitato di pagare le tasse in Italia dovute in base agli utili.
L’indagine è stata aperta ma, al momento, non c’è nessun verbale di accertamento e nessuna notifica di controlli è stata spedita all’azienda Pfizer. Le verifiche, dunque, sono solo all’inizio. Nel frattempo il colosso si difende dalle accuse. Il portavoce della multinazionale – Pam Eisele – ha affermato che l’azienda rispetta le Leggi fiscali e i regolamenti italiani. Ha parlato, poi, di accertamenti di routine e di come Pfizer collaborerà con le autorità italiane per sciogliere ogni dubbio.
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