Congedo straordinario per legge 104: quanto si guadagna? La cifra è inimmaginabile

Il congedo straordinario consente di percepire anche cifre molto elevate. Tuttavia, obbliga il beneficiario a rinunciare ad alcune somme.

Il congedo straordinario comporta il versamento di un’indennità per tutta la durata dei 2 anni di aspettativa per assistere un familiare con handicap.

congedo straordinario
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La Legge 104/92 consente ai lavoratori dipendenti che prestano assistenza ad un familiare disabile grave di usufruire di tale periodo di assenza retribuito dal lavoro, utilizzabile anche in maniera frazionata (in settimane o mesi).

Esistono, però, dei precisi criteri per calcolare l’ammontare della misura. Quanto si guadagna? Analizziamo la disciplina normativa e scopriamolo.

Per maggiori informazioni, consulta il seguente articolo: “Congedo straordinario retribuito di 2 anni con legge 104: il requisito fondamentale per richiederlo“.

Congedo straordinario: chi può usufruirne?

La legge prevede un preciso ordine di priorità per la fruizione dell’agevolazione. Nello specifico, essa spetta a:

  • coniuge, parte dell’unione civile o convivente di fatto del disabile grave;
  • padre o madre (adottivi o affidatari) della persona disabile grave, in caso di mancanza, decesso o possesso di patologie invalidanti del coniuge convivente;
  • figlio convivente della persona con disabilità, se il coniuge convivente o i genitori siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
  • fratello o sorella convivente del soggetto disabile, se il coniuge convivente, entrambi i genitori e i figli conviventi siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
  • parenti o affini entro il terzo grado conviventi della persona disabile grave, se tutti gli altri soggetti sopra elencati siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti.

È, inoltre, necessario che la convivenza con il disabile sussista dall’inizio del periodo di congedo e permanga per tutta la sua durata.

Non possono, invece, ottenere il congedo straordinario:

  • dipendenti addetti ai servizi domestici e familiari;
  • lavoratori a domicilio;
  • dipendenti agricoli giornalieri;
  • lavoratori autonomi e parasubordinati;
  • lavoratori con contratto di lavoro part-time verticale, durante le pause di sospensione contrattuale.

Come si chiede l’agevolazione e come si utilizza?

Per richiedere il congedo straordinario bisogna presentare specifica domanda all’INPS. È possibile ottenere fino ad un massimo di 2 anni di permesso, per tutta la durata della carriera lavorativa; tale limite è complessivo, indipendentemente dal numero di disabili che si assistono. Se, dunque, si presta assistenza a più di un disabile a carico, si può usufruire del congedo straordinario per ciascuno di essi, ma senza superare la soglia di 2 anni complessivi.

Il beneficio, inoltre, è frazionabile anche in settimane o in mesi. Tuttavia, per evitare che vengano conteggiati anche i giorni festivi, i sabati e le domeniche, bisogna ritornare a lavoro tra un periodo di fruizione ed un altro. Se, per esempio, si fruisce del permesso per una settimana, dal lunedì al venerdì, bisogna riprendere il lavoro il lunedì della settimana successiva. Inoltre, non si considerano nel computo le giornate di ferie, la malattia, le festività e i sabati che cadono tra il periodo di fruizione dell’agevolazione e la ripresa del lavoro.

Se si vuole utilizzare l’aspettativa in giorni, per conteggiare il periodo massimo di 2 anni, l’anno si considera di 365 giorni. Se, invece, ci sono più familiari che assistono il disabile, il congedo straordinario può essere utilizzato sempre e solo da una sola persona. C’è, tuttavia, un’eccezione a tale principio, relativo ai genitori di figli disabili gravi. In tale ipotesi, infatti, entrambi hanno il diritto di richiedere sia il congedo sia i permessi mensili retribuiti per lo stesso figlio, anche alternativamente; l’unico limite consiste nel fatto che, nel giorno in cui un genitore utilizza i permessi, l’altro non può farlo.

A quanto ammonta l’indennità del congedo straordinario?

La cifra che spetta come congedo straordinario è calcolata in base all’ultima busta paga base ricevuta. È necessario, però, sottolineare che questo non significa che si percepirà l’intero ammontare della busta paga. L’INPS, infatti, si basa solo sulla retribuzione base, al netto di tutti gli emolumenti variabili presenti nell’ultimo cedolino.

Durante l’aspettativa, si riceve il 100% della retribuzione base, ad esclusione di straordinari, premi di produzione e altre maggiorazioni. Tuttavia, poiché queste ultime voci si riferiscono ad erogazioni “straordinarie”, in linea di massima, la somma che si percepisce durante il periodo di aspettativa coincide quasi con lo stipendio dei periodi in cui si lavora.

La legge, però, stabilisce un importo massimo che l’indennità non può superare. Si tratta di una soglia stabilita, ogni anno, dall’INPS. Per il 2022, la Circolare INPS n. 35/2022 ha chiarito che la cifra massima dell’indennità è uguale a 37.341 euro annui, cioè 102,30 euro al giorno.

Il periodo di congedo straordinario, inoltre, è considerato anche ai fini della pensione, perché è coperto dalla cd. contribuzione figurativa, consentendo al beneficiario di non avere perdite a livello previdenziale. Anche per la contribuzione figurativa, però, è sancito un massimale, che, per il 2022, ammonta a 12.322,53 euro all’anno. Complessivamente, dunque, l’importo massimo ottenibile è di 49.633,38 euro annui.

Non perdere il seguente approfondimento: “Congedo straordinario Legge 104: possibili conseguenze negative sulla pensione? La risposta non lascia dubbi“.

Quanti soldi si perdono?

Nel computo dell’ammontare dell’indennità non si considerano tutti gli elementi della busta paga che non sono fissi e che dipendono dall’effettivo lavoro svolto. Rientrano in tale categoria, ad esempio, gli straordinari, le ferie, la tredicesima e la quattordicesima, l’indennità di malattia, di trasferta o per lavoro notturno. Dunque, chi svolge tali mansioni e riceve abitualmente tali somme, riceverà sicuramente un importo più basso del solito.

In ogni caso, non si può ricevere più di 37mila euro l’anno; se, quindi, si guadagna di più, si è costretti a rinunciare ad una parte dello stipendio.

Infine, è bene ricordare che, durante il periodo di congedo straordinario, non si maturano ferie, tredicesima e quattordicesima e, dunque, questi periodi non valgono per il futuro conteggio del Trattamento di Fine Rapporto.

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