Non tutti i beneficiari hanno ricevuto il Reddito di Cittadinanza. La causa potrebbe essere legata a problematiche con la DSU. Come risolvere?
Sono giunte numerose segnalazioni da parte di cittadini che lamentano la sospensione dell’erogazione del Reddito di Cittadinanza.
Il motivo del ritardo, sembra dovuto a vicende legate alla DSU. Fino all’età di 26 anni, infatti, un figlio può essere a carico dei genitori anche se vive da solo. In questo caso, però, per il pagamento del RdC, bisogna aggiornare la cd. DSU, la Dichiarazione Sostitutiva Unica e presentare ricorso all’INPS entro 30 giorni.
Se si è possiede meno di 26 anni di età e si ha la residenza anagrafica diversa da quella dei genitori, si può costituire un nucleo autonomo, nel caso in cui si hanno dei redditi maggiori rispetto a quelli previsti per i figli a carico a fini IRPEF e se si è sposati o con figli.
Consulta anche il seguente articolo: “Reddito di cittadinanza e nuovo obbligo: l’INPS avvisa cosa fare per non perderlo“.
Affinché i figli possano essere ritenuti non a carico, devono possedere:
Per poter ottenere il Reddito di Cittadinanza, bisogna valutare il patrimonio posseduto, i redditi personali e le informazioni degli altri membri del nucleo familiare. Di recente, è stata introdotta una novità per evitare la sospensione dell’erogazione della misura. Si tratta dell’esclusione dal nucleo familiare di colui che si è dimesso volontariamente dal lavoro.
Leggi anche: “Assegno unico e Reddito di cittadinanza ottobre: quando arriva e quando spenderlo“.
L’ISEE è un certificato che dichiara la situazione economica della famiglia ed accerta i redditi e il patrimonio posseduti. Ci sono due tipologie di ISEE, quello ordinario (che ha validità dal mese di presentazione alla fine dell’anno in corso) e quello corrente (che è valido per 6 mesi).
Per calcolare il proprio ISEE ai fini dell’erogazione del Reddito di Cittadinanza, è necessario inviare all’INPS la DSU, la Dichiarazione Sostitutiva Unica. Essa contiene tutte le informazioni anagrafiche e reddituali del nucleo familiare richiedente e serve a verificare se quest’ultimo ha davvero diritto alla prestazione.
La sospensione del RdC, nella maggior parte dei casi, dipende proprio dall’ISSE o dalla DSU. L’ISEE non deve essere superiore a 9.360 euro e serve all’INPS per accertare che la situazione reddituale del richiedente non sia cambiata e che, dunque, possieda ancora tutti i requisiti per il versamento.
Se, quindi, l’Istituto di previdenza non riceve il documento entro il 31 dicembre di ciascun anno, smetterà di pagare la prestazione. In tal caso, sarà necessario presentare una nuova DSU; in mancanza, il pagamento del Reddito di Cittadinanza sarà sospeso.
La trasmissione della DSU è molto semplice. Bisogna accedere al portale INPS, tramite una delle credenziali elettroniche SPID, CIE o CNS e cliccare su Prestazioni e Servizi – Prestazioni – Come compilare la DSU e richiedere l’ISEE. In alternativa, si può richiedere l’assistenza di un CAF.
Qualora la sospensione del RdC derivi dal mancato inoltro dell’ISEE, bisogna consegnare la DSU, riportando le seguenti informazioni:
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