Boom bollette: arriva il pignoramento stipendio per chi non paga

Boom bollette e rischio pignoramento stipendio per chi è inquilino in un condominio con riscaldamento centralizzato. Urge un intervento immediato delle istituzioni. La situazione attuale e gli scenari futuri.

La crisi energetica sta costituendo un’emergenza sempre più sentita in Italia, come testimoniano le ultime notizie che indicano una situazione molto spiacevole per chi vive in condominio.

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In estrema sintesi, a non pagare la bolletta del riscaldamento centralizzato del condominio, si rischia il pignoramento dello stipendio.

Proprio così: se sussiste difficoltà o impossibilità a pagare le bollette del condominio collegate alle spese di riscaldamento centralizzate, la conseguenza sarà pesante per i conti delle famiglie, già alle prese con il boom dell’inflazione, l’aumento molto elevato dei prezzi dei beni di prima necessità come anche del costo dei carburanti.

Ricordiamo che il riscaldamento centralizzato in condominio comporta che l’edificio abbia una caldaia unica per tutti i condomini, e proprio questo si sta rivelando la fonte dei problemi oggetto di questo articolo.

Ecco infatti il pignoramento dello stipendio per gli inquilini, che non riusciranno ad onorare i loro obblighi verso le società di fornitura. Esso di fatto rappresenta un ulteriore passo verso il tracollo delle risorse economiche dei privati cittadini. Infatti tra stipendi già essi stessi di entità ridotta e chi promette di pagare con l’arrivo della tredicesima, si moltiplicano i condomini che non riescono a far fronte alle spese del riscaldamento centralizzato. Cerchiamo allora di capire un po’ meglio come stanno le cose e qual è la situazione attuale su questi temi.

Boom bollette: pignoramento stipendio ma rischi anche per i pensionati

Le notizie che provengono dal Veneto non fanno stare di certo tranquilli. Da quelle parti infatti le compagnie del gas stanno abbandonando i clienti, che faticano a pagare le bollette. Per esempio due condomini di Treviso si sono visti arrivare presso la residenza una comunicazione unilaterale che avvisa dello stop alle forniture. Nessun sconto o agevolazione delle compagnie, che tirano dritto nonostante le comprensibili difficoltà economiche di molti.

Situazioni simili anche per altri condomini, che hanno invece a che fare con i problemi delle bollette della luce. Vero è che i diretti interessati potranno rivolgersi ad altre società di fornitura per non passare l’inverno al freddo, ma – come spiegano i locali amministratori di condominio – non sarà facile cambiare di fatto fornitore. Infatti i dubbi sulla capacità di far fronte ai costi delle bollette stanno spingendo non poche società a non accettare nuovi clienti che non diano sufficienti garanzie.

Insomma, una situazione sempre più intricata – con il pignoramento stipendio che è diventato certezza già per alcuni – e sulla quale al momento non si vede una soluzione che possa favorire i condomini che non riescono a far fronte alle spese delle bollette gas e luce. Ciò anche in considerazione di un Governo che deve insediarsi e che, comunque, è atteso a dare risposte anche su questo fronte – nel più breve tempo.

L’attenzione è dunque sul territorio veneto, ma il problema del boom bollette, con annesso rischio di pignoramento dello stipendio potrebbe presto riguardare tutta Italia, con una distribuzione ‘a macchia di leopardo’.

Non solo. Non sono pochi i pensionati che vivono con circa 700 euro al mese. Il rischio per loro è quello di dover tagliare i costi di riscaldamento o i pasti, per fronteggiare l’aumento delle spese. E peraltro le difficoltà così marcate sul fronte dei conti e dei bilanci familiari stanno mettendo in crisi anche coloro che percepiscono qualcosa di più della pensione minima.

Picco della crisi energetica con l’arrivo dell’inverno

La situazione non può che essere tesa, con le società del gas che stanno chiudendo le forniture e rompendo i contratti nei confronti di chi è stato in passato cattivo pagatore. E i creditori non hanno esitato a disporre già i primi pignoramenti dello stipendio, come accennato sopra.

D’altronde è pur vero che il riscaldamento centralizzato è oggetto di un obbligo di pagamento alla società di fornitura, altrimenti le conseguenze sono ben chiare e spiegate nel contratto. Per gli utenti le spese condominiali sono però diventate un salasso e a farsene carico sono ovviamente gli inquilini, gravati da una crisi energetica che ha fatto raddoppiare il costo del riscaldamento e della luce.

Tuttavia, il momento più critico – secondo i principali esperti del mercato dell’energia – sarà tra dicembre e gennaio, con un vero e proprio picco della crisi cento giorni dopo la scadenza delle bollette. A quel punto, senza aver pagato, vi sarà lo stop alle forniture.

Insomma per i condomini con riscaldamento centralizzato non paiono bastare le strategie per risparmiare luce e gas. Gli inquilini debbono infatti fare i conti con bollette notevolmente più alte, e già ora ci sono inquilini che stanno subendo il pignoramento dello stipendio per il mancato pagamento delle bollette.

Boom bollette: interventi in vista del prossimo Governo?

Ricordiamo che, oltre al decreto del ministero della Transizione ecologica, il quale ha fissato un tetto di ore giornaliere disponibili per il riscaldamento centralizzato, per ora non sono disposti aiuti e supporti economici a favore di chi è in difficoltà nel pagare le bollette e le spese condominiali centralizzate.

Chiaramente i sostegni che possono offrire i singoli Comuni, con agevolazioni e contributi per pagare queste cifre, non sono in grado – da soli – di risolvere il problema del caro bollette per il riscaldamento centralizzato.

Ecco perché si auspica un pronto intervento da parte del Governo che si formerà, in modo da dare una risposta ai moltissimi inquilini che, altrimenti, rischierebbero concretamente di finire travolti dalle spese.

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