La pensione anticipata è una misura che spetta a determinati lavoratori e permette di ricevere un assegno prima della pensione di vecchiaia.
Può essere richiesta dai lavoratori che si occupano di mansioni gravose. Ad esempio, la pensione anticipata spetta anche all’OSS in quanto lavoro gravoso.
A volte è possibile che il lavoratore continui a lavorare perché tale misura serve a perfezionare i requisiti fino al conseguimento della pensione vecchiaia.
Però attenzione perché le misure per richiedere la pensione anticipata sono diverse e non con tutte è possibile continuare a lavorare. Quota 100, sostituita poi con Quota 102, non tutte questa possibilità.
Di conseguenza, le persone che non lo sapevano, dopo il controllo dell’INPS, si sono visti sospendere la pensione. Questo perché i dati pensionistici sono incrociati con la banca dati dell’anagrafe tributaria: i redditi da lavoro hanno un “faro puntato”.
Insomma, chi è andato in pensione con Quota 100 e chi andrà in pensione con Quota 102 (che ricordiamo scade il 31 dicembre 2022) non dovrà più svolgere un’attività lavorativa.
In realtà, la legge ha posto un limite a questa regola dando la possibilità ai pensionati di guadagnare qualcosa. Regola nata per evitare che svolgano attività in nero.
In pratica, le pensioni con Quota 100 e Quota 102 a prescindere dall’importo, è cumulabile con i redditi da lavoro autonomo occasionale. L’importo da non superare è 5mila euro lordi annui e vale dal momento in cui decorre la pensione anticipata e il compimento dell’età per la pensione anticipata.
Per poter svolgere un lavoro autonomo il pensionato dovrà presentare all’INPS una dichiarazione con l’indicazione del reddito; anche se sono redditi irrilevanti al fine del divieto di cumulo.
Invece, i redditi da lavoro dipendente sono esclusi e se presenti l’INPS sospenderà la pensione anticipata d’ufficio anche senza la dichiarazione del titolare di inizio di una nuova attività lavorativa.
Però chi percepisce la pensione con Quota 100 (o chi la percepirà con Quota 102) può svolgere alcune attività senza il rischio di superare la soglia dei 5mila euro.
Ad esempio, i compensi percepiti per l’attività sportiva dilettantistica i cui redditi fino ai 10mila euro non necessitano di un reddito che determinata le aliquote Irpef. Quindi possono anche non essere dichiarati e quindi non si corre il rischio che l’INPS sospenda la pensione.
Altri redditi che non influiscono sull’assegno della pensione anticipata sono: indennità cariche pubbliche; attività socialmente utili; compensi percepiti per l’esercizio della funzione sacerdotale o per l’esercizio della funzione di giudice di pace.
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