Da quest’anno camini e stufe a 3 stelle vietati, ecco come districarsi tra necessità energetica e lotta all’inquinamento.
Ci troviamo di fronte a due emergenze di enorme impatto sulla vita quotidiana. Da una parte l’inquinamento atmosferico e dall’altra la crisi del Gas. E ora anche i divieti. Ecco cosa succede e cosa è meglio sapere prima di accendere una stufa.
Per comprendere bene come mai si è arrivati a questo punto, dobbiamo partire da lontano. Ovvero, tra le altre cose, dal Decreto 186 del 7 novembre 2017 emanato dal Ministero dell’Ambiente. In questo provvedimento, si è deciso di classificare gli impianti di riscaldamento.
Esattamente come per le auto, per intenderci, che vanno dalla Euro 0 alla Euro 6. O come per gli elettrodomestici, che vanno dalla A alla G.
Camini, stufe a legna e stufe a Pellet sono invece contraddistinte da Stelle, da 2 a 5. Ovviamente, una stufa a 5 stelle è meno inquinante di quelle a 2 o 3.
Ma cosa c’entrano le Stelle coi divieti? Oltre al decreto ministeriale, negli anni e in varie Regioni d’Italia sono stati presi dei provvedimenti per contrastare l’inquinamento. Tra il 2017 e il 2020, ad esempio, Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Toscana hanno adottato delle specifiche ordinanze. Come le limitazioni a installazione e accensione delle stufe con meno stelle. Per favorire l’acquisto di quelle più ecologiche, da 3 stelle in su. Ma non è tutto.
Oggi, nemmeno le stufe a 3 stelle vanno più bene, e prima di accenderle dobbiamo controllare a quale categoria appartengono quelle che abbiamo in casa.
Il concetto è molto semplice: una stufa, seppur a biomassa, se obsoleta può generare inquinamento. Le Regioni sopra citate negli ultimi anni hanno dato sempre più restrizioni sull’uso delle stufe al di sotto delle 3 stelle.
Oggi, verranno considerate regolari solo quelle dalle 4 stelle in su.
L’inquinamento atmosferico è certamente un fenomeno da contrastare. Ogni anno, a causa dei problemi correlati, muoiono centinaia di migliaia di persone. Più che di Covid. Indubbiamente usare stufe più performanti è qualcosa che va incentivato.
Il problema, però, è che questa lotta all’inquinamento svantaggia ancora di più i cittadini italiani. Già alle prese con rincari delle bollette insostenibili. Che magari non hanno la possibilità economica di acquistare stufe a 5 stelle.
In un articolo dedicato abbiamo proprio trattato questo argomento. Si rischia un “consumismo obbligatorio” in nome dell’ambiente. Ciò che è obsoleto va cambiato. Chi non si adegua rischia multe e sanzioni.
Ma i vecchi dispositivi, che andranno in discarica, non inquinano comunque l’ambiente? La domanda sorge spontanea. E poi, in un momento di crisi energetica come questa, non potrebbero essere fatte delle deroghe? In fondo è il Governo stesso che ha riaperto le centrali a carbone.
Ma le domande forse non troveranno risposta coerente. I cittadini devono adeguarsi. Chi possiede stufe a Pellet o a legna con 3 stelle non potrà usarle. E dovrà acquistare di nuove. Ogni Regione ha i propri regolamenti in questo senso, quindi il consiglio è quello di informarsi. Per non incorrere in multe salate.
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