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Economia

Bonus edilizi e cessione del credito: tra i documenti servono anche le foto? Molti non lo sanno

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La normativa dei bonus edilizi prevede che per fruire della cessione del credito bisogna consegnare una fitta documentazione. Ma anche le foto?

La cessione del credito senza la documentazione adeguata comporta dei rischi ben precisi per il contribuente.

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Anzi, chiedere la cessione senza un reale diritto comporta seri problemi con il Fisco. Tra l’altro recentemente l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la nuova guida per le detrazioni dei bonus edilizi. Quindi, per bonus mobili, bonus verde, bonus facciate, Ecobonus, Superbonus, Sismabonus.

Bonus edilizi e cessione del credito: tra i documenti servono anche le foto? Molti non lo sanno

A giugno la circolare 23/E/2022 dell’Agenzia delle Entrate chiarisce la responsabilità solidale del cessionario. Nello specifico quando scatta tale responsabilità il soggetto potrebbe essere chiamato a rispondere di eventuali condotte fraudolente del cedente.

Ma al cessionario è richiesta diligenza nella verifica prima di acquisire il credito e che il livello di diligenza dipende dalla natura del cessionario.

Nella circolare sono anche indicati i documenti da inviare. Tra questi sono obbligatori anche le relazioni fotografiche e tale obbligo riguarda tutti i bonus edilizi. Questo perché deve essere accertato che l’intervento sia effettivamente realizzato. Tale relazione fotografica deve provare anche le condizioni iniziali dell’edificio, l’avanzamento dei SAL e la conclusione dell’intervento.

Per accedere alla cessione del credito servirà anche produrre il visto di conformità dei dati che serviranno per avere diritto alla detrazione. Ma anche consegnare le asseverazioni sulla congruità delle spese sostenute.

In realtà questi due documenti non servono se si tratta di interventi previsti dal bonus ristrutturazioni, Ecobonus e Sismabonus. Nello specifico, il visto di conformità e le asseverazioni non servono per gli interventi classificati come attività di libera edilizia, soprattutto se riguardano interventi su singole unità immobiliari o sulle parti comuni di edifici.  L’importante è che l’importo non superi i 10mila euro.

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