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Economia

Spese sanitarie di assistenza: chi può portarle in deduzione nel 730?

Chi e fino a quale importo può portare in deduzione le spese sanitarie di assistenza per sè o per un proprio familiare?

Il quesito posto da un nostro Lettore ci offre l’occasione per approfondire questa tematica.

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Il caso è il seguente: “Salve, mia madre invalida 100% con accompagnamento è ricoverata in RSA. Avrebbe da portare in deduzione dal 730 12.000,00 € di spese mediche e assistenziali. Ha capienza per dedurre solo 5.500,00/6.000,00 €. Posso dedurre io la quota residua? Preciso che le fatture RSA sono a lei intestate”.

Molte persone sono costrette a sostenere durante l’anno notevoli spese di natura sanitaria per se stessi o per familiari. Vediamo se è possibile portare questi costi in detrazione o in deduzione nella dichiarazione dei redditi, così da ottenere un risparmio sulle imposte da pagare.

Detrazione e deduzione delle spese di assistenza sanitaria: come funziona?

Le spese sostenute per l’assistenza personale fanno maturare il diritto allo sconto dell’imposta sul reddito delle persone fisiche IRPEF del 19%, con il tetto massimo di spese che non deve superare 2.100,00 euro, avendo un reddito che non supera i 40.000,00 euro. Dunque, in questo caso, vi è una detrazione.

Si ha diritto all’agevolazione sia se l’importo è stato versato per familiari a carico sia se viene pagato per familiari che non sono a carico.

Tuttavia va precisato che si possono detrarre solo le spese riguardante i servizi che sono strettamente connessi all’assistenza

Per beneficiare delle agevolazioni fiscali la persona che si trova presso la casa di cura deve essere non autosufficiente, quindi sostanzialmente non deve in grado di compiere in autonomia le attività principali della quotidianità.

La condizione di non autosufficienza deve risultare da una certificazione medica.

Invece nel caso in cui si tratti di soggetti disabili i costi sostenuti si scomputano dal reddito complessivo, dunque vi è una deduzione o onere deducibile.

Spese sanitarie: limiti e documentazione necessaria

La detrazione per le spese di assistenza si applica a un importo massimo di 2.100,00 euro e quindi non può superare il valore di 399,00 euro, ossia il 19% di 2.100,00 euro.

Inoltre per poter beneficiare delle agevolazioni fiscali occorre avere la documentazione con i dati anagrafici di chi effettua il versamento, mentre se il costo è sostenuto in favore di un familiare, occorre avere anche i dati anagrafici di quest’ultimo.

Il limite dei 2.100,00 euro si riferisce al singolo contribuente; dunque se un contribuente ha sostenuto costi oltre che per se stesso anche per un familiare, l’importo da indicare non può superare comunque i 2.100 euro;

La risposta al Lettore

IL Lettore che ci ha scritto ha la madre madre invalida al 100%, con accompagnamento, che è ricoverata in RSA e che ha da portare in deduzione nella dichiarazione dei redditi 12.000,00 € di spese mediche e assistenziali, ma ha capienza solo per circa 6.000,00 € e se dunque può dedurla lei quota residua
Le spese sanitarie possono essere dedotte, oltre che dal diretto interessato, se sostenute per i seguenti familiari, anche se non fiscalmente a carico:
  • coniuge;
  • figli, compresi quelli adottivi;
  • suoceri;
  • discendenti dei figli;
  • fratelli e sorelle;
  • genitori (compresi quelli adottivi);
  • nonni e nonne.
Dunque la risposta al quesito del nostro Lettore sarebbe positiva se egli stesso avesse sostenuto le spese sanitarie per la madre. Ma siccome dal quesito sembra che le spese siano state sostenute dalla madre invalida per se stessa, chiaramente solo ella potrà dedurle dal proprio reddito.
Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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