Controlli del Fisco, mai farsi trovare impreparati: i documenti del Superbonus da conservare

I controlli del Fisco sui requisiti di accesso al Superbonus possono avvenire anche dopo il termine dei lavori. Scopriamo per quanto tempo sarà necessario conservare la documentazione.

Il mirino dell’Agenzia delle Entrate è sempre puntato sui contribuenti. Quando si tratta di bonus, poi, i controlli si fanno particolarmente stringenti.

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L’accesso a misure importanti come i Bonus edilizi e il Superbonus 110% richiede la soddisfazione di numerosi requisiti e condizioni. Violando anche solo una piccola direttiva o omettendo l’invio di un documento o il rispetto di una scadenza si rischiano guai grossi con il Fisco. Nello specifico, si rischia di dover uscire di tasca propria i soldi per gli interventi effettuati sull’immobile. Seguire tutte le regole del Superbonus, però, non è semplice. La misura ha subito modifiche e nuove introduzioni per cercare di risolvere alcune criticità rilevate fin dall’inizio. I contribuenti hanno dubbi, chiedono delucidazioni e l’Agenzia delle Entrate cerca di fornirle tramite Circolari che non sempre sono, però di facile comprensione. Tra le perplessità maggiori la documentazione da conservare anche in seguito al termine degli interventi ammessi al Superbonus per non temere i controlli del Fisco.

Controlli del Fisco, come non farsi trovare impreparati

Per evitare che i controlli del Fisco riservino cattive notizie, è necessario conservare i documenti più importanti in riferimento all’ottenimento del Superbonus 110%. Parliamo della dichiarazione dei redditi utile per l’Agenzia delle Entrate per verificare alcuni dei requisiti di accesso alla misura. Serve, poi, avere tutti i certificati inviati all’ENEA, altro punto centrale delle verifiche. Di vitale importanza mettere da parte le fatture dei pagamenti effettuati e la ricevuta del bonifico con l’importo versato per pagare i lavori.

Il Fisco potrebbe richiedere, inoltre, la copia del verbale dell’assemblea di condominio qualora gli interventi siano stati svolti su parti comuni dell’edificio. Una lunga lista di documenti, dunque, da non buttare e conservare accuratamente. Ma per quanto tempo?

La tempistica delle verifiche dell’Agenzia delle Entrate

Pensare di potersi liberare della documentazione relativa al Superbonus o agli altri Bonus edilizi al termine dei lavori è sbagliato. I tempi di controllo del Fisco, infatti, sono più lunghi. Nello specifico, l’Agenzia delle Entrate può effettuare i dovuti accertamenti fino al 31 dicembre del quinto anno successivo rispetto a quello in cui la dichiarazione dei redditi con richiesta di detrazione è stata inoltrata.

In qualsiasi momento durante questi cinque anni il Fisco potrebbe bussare alla porta per richiedere documenti a supporto della propria richiesta di accesso all’agevolazione o della cessione del credito. Meglio non farsi trovare impreparati e conservare con cura ogni carta.

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