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Economia

Cartelle esattoriali: entro quanto tempo avviene la prescrizione? Molti non ne sono a conoscenza

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Le cartelle esattoriali o cartella di pagamento sono degli avvisi per sollecitare la riscossione di una somma non pagata.

L’incubo delle cartelle esattoriali è sempre presente nei cittadini che hanno il terrore di trovare nella cassetta dalla posta l’avviso di un mancato pagamento.

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Le cartelle di pagamento possono riguardare contributi non pagati per l’iscrizione agli albi professionali, le contravvenzioni stradali o sanzioni amministrative. Oppure, il mancato pagamento delle tasse di competenza dell’Agenzia delle Entrate. In caso di difficoltà sono previste delle regole semplificate per la rateizzazione.

Cartelle esattoriali: entro quanto tempo avviene la prescrizione? Molti non ne sono a conoscenza

In questi ultimi anni a causa della pandemia per il Covid-19 il Fisco ha rallentato l’invio delle carte di pagamento. In alcuni casi, sono andati in prescrizione, in altri hanno subito un rallentamento.

Ora però le cose sono cambiate. Anzi, in realtà stanno tornando alla normalità. È ovvio che per non ricevere una cartella esattoriale con la comunicazione di pagamento di una somma non pagata ma dovuta, è necessario pagare.

Ma non sempre è possibile, e spesso il ritardo nel pagare allo Stato una somma dovuta, se pur momentaneo, diventa un sospiro di sollievo per i contribuenti.

Un modo per non pagare le cartelle è sperare nella prescrizione. Cioè nella scadenza della loro efficacia e, per questo, il pagamento non sarà più dovuto.

Ecco quanto una cartella va in prescrizione

Una volta ricevuta (e quindi notificata) la cartella esattoriale il contribuente ha 60 giorni per pagare il debito. Come detto, una possibilità per non pagare è la prescrizione della stessa. In linea di massima, i tempi di scadenza sono i seguenti:

  • 3 anni per bollo auto;
  • 5 anni per multe stradali, sanzioni amministrative, contributi previdenziali INPS; oppure assistenziali INAIL, IMU TASI e TARI;
  • 10 anni per cartelle Irpef, IVA Ires, Irap, imposta bollo, registro, ipotecaria, oppure per i contributi per la camera di commercio.

Inoltre, ogni cittadino ha la possibilità di controllare la propria situazione fiscale sul sito dell’Agenzia delle Entrate Riscossione www.agenziaentrateriscossione.gov.it/it/ accedendo alla sezione “Cittadini” e poi “Controlla la situazione”.

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