Tra poco avremo un’inedita arma in più per curare i tumori. La Ricerca ha trovato una soluzione combinando biologia e robotica.
Un’importante svolta nel campo della Ricerca contro i Tumori. In alternativa alle cure che conosciamo oggi, presto arriveranno dei batteri-robot con cui si potranno effettuare terapie non invasive.
Come sappiamo, esistono innumerevoli tipi di tumori, alcuni dei quali altamente mortali.
Il rapporto annuale dell’AIRC sulla mortalità in Italia nel 2021 ci porta buone speranze, perché è diminuita di un buon 6%. Migliorate anche le aspettative di vita. Questo grazie alla continua ricerca ma anche per un’accurata azione preventiva e di diagnostica precoce. Rimangono sempre moltissimi, però, i decessi.
Al 2021 sono stati 181.330 e hanno coinvolto 100.200 uomini e 81.100 donne
Ad oggi, però, una nuova arma potrebbe essere usata per portare le terapie proprio dirette sui tumori, grazie ad un connubio tra Medicina, Biologia e Robotica. Ecco la nuova scoperta.
Alcuni illustri ricercatori dell’Istituto tedesco Max Planck, che hanno pubblicato il risultato dei loro successi su Science Advances, hanno praticamente realizzato quasi un centinaio di cyber-batteri. Questi, modificati con elementi artificiali, sarebbero in grado di raggiungere velocemente le cellule tumorali, e di bersagliarle con la terapia idonea.
Sembra una scena da fantascienza, invece è realtà. I ricercatori, tra l’altro, hanno usato dei batteri già presenti in natura e che conosciamo bene per la loro “letalità”. Quelli dell’Escherichia Coli.
Sembrerebbe un controsenso, invece i ricercatori hanno proprio sfruttato le peculiarità di questi batteri per raggiungere i loro scopi. È noto che infatti essi siano attratti dagli ambienti “acidi” e scarsi di ossigeno, le condizioni tipiche dei tessuti tumorali, in sostanza.
Non è nuovo, in realtà, l’uso dei batteri per contrastare i tumori. Infatti molte cure attuali si basano proprio sull’incentivare la risposta immunitaria del paziente attraverso di essi. Ma il fatto che questi batteri siano modificati artificialmente li rende una novità assoluta.
Diventeranno, in sostanza, dei piccoli “trasportatori di medicine” proprio direttamente contro il tumore. Anche senza indagare sulle complesse reazioni chimiche e trasformazioni necessarie al raggiungimento dell’obiettivo, è davvero affascinante immaginare una cosa del genere.
Ma soprattutto è confortante sapere che abbiamo una speranza in più contro una serie di malattie molto frequenti e che portano non solo a decessi ma anche a invalidità e sofferenza.
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