Detrazioni fiscali per gli addetti all’assistenza a persone con legge 104 grave, cosa fare e gli errori da evitare

Inail, grazie al portale SuperAbile, ha dato recentemente utili dettagli e spiegazioni in tema di detrazioni fiscali legate a persone con disabilità.

SuperAbile, un “Contact Center Integrato” costituito da un portale di informazione sulle tematiche della disabilità – collegato ad Inail – ha recentemente offerto chiarimenti su alcune detrazioni fiscali. I dettagli.

detrazione fiscale
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Come sappiamo, l’Irpef consiste nell’imposta calcolata sul reddito delle persone fisiche (reddito da lavoro subordinato, reddito da lavoro autonomo, reddito da affitti e così via).

Questa imposta si paga sui redditi che un contribuente produce l’anno anteriore rispetto a quello in cui la dichiarazione dei redditi è presentata. La tassazione Irpef è fondata su scaglioni progressivi e più sale il reddito, più è alta l’aliquota Irpef in gioco.

Tuttavia la legge prevede strumenti che possono andare ad abbassare, non l’aliquota applicata, ma l’imposta dovuta o la base imponibile su cui l’imposta viene calcolata. Si tratta delle cosiddette detrazioni fiscali e deduzioni fiscali. Chiaramente siamo innanzi a meccanismi che possono far risparmiare il contribuente che se ne può avvalere.

Ecco perché di seguito, e in un periodo denso di rincari e aumenti dei prezzi, appare opportuno considerare le detrazioni Irpef e lo faremo, in particolare, soffermandoci sulla detrazione per gli addetti all’assistenza a persone non autosufficienti. Come funziona in concreto? Che cosa è opportuno ricordare in proposito? Scopriamolo nel corso di questo articolo.

Detrazioni fiscali per chi assiste persone non autosufficienti: caratteristiche e nozione di non autosufficienza

Le detrazioni fiscali sono molto utili perché consentono di essere sfruttate nell’ambito della dichiarazione dei redditi, al fine di abbattere l’Irpef dovuta. Come sopra accennato, le detrazioni sono infatti uno sconto fiscale utile a ridurre l’Irpef da versare o già versata, che emerge nella dichiarazione.

Ebbene, sono detraibili dall’Irpef, nella misura del 19%:

  • le spese effettuate per gli addetti all’assistenza personale,
  • nei casi di “non autosufficienza” della persona con disabilità, nello svolgimento degli atti della vita quotidiana.

Il requisito della non autosufficienza è essenziale ai fini delle detrazioni fiscali in oggetto. Esso deve emergere da certificazione medica. Sono non autosufficienti le persone che non hanno autonomia nello svolgimento degli atti della vita quotidiana e che dunque abbisognano di una sorveglianza continua, ad esempio per vestirsi o spostarsi.

I limiti

Come spiegato nel sito web del contact center integrato per la disabilità di Inail, la detrazione segue specifiche regole e limiti. In particolare:

  • deve essere calcolata su un quantitativo di spesa non al di sopra di 2.100 euro;
  • vale soltanto se il reddito complessivo del contribuente non è superiore a 40.000 euro.

Attenzione però: nella determinazione del reddito complessivo è da includersi anche il reddito dei fabbricati locati, assoggettato al regime della cedolare secca.

L’importo citato, pari a 2.100 euro, vale in rapporto al singolo contribuente, al di là dal numero dei soggetti assistiti. In termini pratici, ciò significa che se un contribuente ha effettuato spese per sé e per un familiare, l’ammontare su cui egli potrà calcolare la detrazione fiscale in gioco, sarà comunque pari a 2.100 euro. Mentre se più contribuenti hanno effettuato spese per assistenza collegata allo stesso familiare, l’importo in oggetto va suddiviso tra di loro.

In un periodo come questo, caratterizzato dalla cd. campagna fiscale, è importante altresì ricordare che le detrazioni fiscali scattano per le spese sostenute per il familiare non autosufficiente, anche quando egli non sia fiscalmente a carico.

I requisiti in tema di spese per gli addetti all’assistenza personale

Al fine di poter accedere alle detrazioni fiscali in oggetto, gli interessati debbono inoltre ricordare quanto segue:

  • le spese devono emergere da documentazione ad hoc, che può anche essere una ricevuta sottoscritta dall’addetto all’assistenza. Detta documentazione deve includere il codice fiscale e i dati anagrafici di chi compie il pagamento e di chi svolge l’assistenza;
  • in particolare, se la spesa è fatta in favore di un familiare, nella ricevuta devono essere immessi anche gli estremi anagrafici e il codice fiscale di quest’ultimo.

Altri casi in cui valgono le detrazioni fiscali in oggetto

Le norme vigenti consentono di applicare le detrazioni fiscali, anche se le prestazioni di assistenza collegate sono svolte da:

  • una casa di cura o di riposo. Tuttavia la documentazione deve acclarare e distinguere i corrispettivi riferiti all’assistenza, rispetto a quelli collegati ad altre prestazioni date dall’istituto ospitante. Ciò ovviamente per evitare abusi;
  • una cooperativa di servizi. Ma in detta ipotesi, la documentazione deve indicare la natura del servizio reso;
  • un’agenzia interinale, con la precisazione che in dette circostanze la documentazione deve contemplare la qualifica contrattuale del lavoratore.

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