Bonus 200 euro e pensione sociale: le due misure sono compatibili? Ecco la verità

Il bonus 200 euro è un’indennità una tantum che sarà a breve erogata agli aventi diritto. Tra questi ci sono anche i titolari di pensione sociale?

Il bonus 200 euro è stato promesso ed arriverà a moltissimi lavoratori e pensionati, a patto che ricorrano i requisiti per la sua erogazione. Vale anche per i percettori della pensione sociale?

Bonus 200 euro e pensione sociale
Foto Canva

In questo periodo uno degli argomenti ‘caldi’ a livello di opinione pubblica è il bonus 200 euro, erogato come contributo una tantum e come misura di contrasto ai tantissimi rincari. In tanti si domandano se hanno effettivamente i requisiti per percepire l’indennità in oggetto, oppure se risultano esclusi: tra essi, c’è ad es. chi si domanda se la titolarità di una pensione sociale – oggi sarebbe più corretto parlare di assegno sociale – consente comunque di poter conseguire il bonus citato.

Alla luce delle norme vigenti sul meccanismo del contributo una tantum, la risposta non è difficile da dare. La vedremo assieme e in sintesi nel corso di questo articolo.

Bonus 200 euro e pensione sociale: c’è compatibilità. Il decreto Aiuti sul punto

Sgomberiamo subito il campo da ogni possibile dubbio: i percettori della pensione sociale, come di ogni altra forma di trattamento previdenziale, sono certamente tra i beneficiari del bonus di 200 euro, che arriverà tra poche settimane. Ciò, peraltro, ben si comprende dato che l’assegno sociale rappresenta una misura che ha l’obiettivo di aiutare le persone che non hanno i mezzi economici necessari per il proprio sostentamento.

Ebbene, la precisazione di rilievo è che, in queste circostanze:

Il riferimento normativo non lascia spazio a fraintendimenti. Infatti, rileva l’art. 32 del decreto Aiuti, in base al quale hanno diritto al contributo i: “titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione”.

Requisiti e limiti

In proposito, appare opportuno ricordare che il bonus 200 euro:

  • vale per tutti i titolari di pensione a carico di forme previdenziali obbligatorie;
  • vale entro un reddito annuo lordo complessivo al di sotto dei 35mila euro;
  • tiene conto del reddito personale di ogni pensionato e non dell’ISEE.

Da notare che l’insieme dei beneficiari è piuttosto esteso, anche tra i pensionati. Tra i percettori del bonus 200 euro vi sono infatti:

  • coloro che percepiscono trattamenti di accompagnamento alla pensione, in essere al 30 giugno 2022;
  • i titolari di pensioni di reversibilità e di invalidità.

Interessante notare altresì che per i pensionati l’indennità non rappresenta reddito, ovvero il bonus è esentasse e non contribuisce alla soglia di reddito per cui si verifica il diritto al mantenimento della pensione sociale. Anche questo rappresenta un vantaggio a favore dei beneficiari del bonus 200 euro e titolari della pensione sociale.

Bonus 200 euro nel cedolino di luglio dei pensionati

Infine, ricordiamo che questa indennità una tantum è erogata d’ufficio una sola volta per ogni avente diritto, anche nei casi in cui, oltre alla pensione, l’interessato svolge un’attività di lavoro, o nei casi nei quali sono incassate due distinte pensioni.

I 200 euro in oggetto rappresentano una misura che ha sollevato polemiche nelle scorse settimane, in quanto considerata da alcuni poco più che una semplice ‘mancetta’, contro un caro vita che in questi mesi ha assunto dimensioni preoccupanti. Ciò nonostante, il bonus 200 euro sarà presto realtà per milioni e milioni di italiani: questi contributi arriveranno con il cedolino pensione di luglio e non c’è bisogno di presentare domanda ad hoc. Sarà infatti l’istituto di previdenza ad occuparsi del versamento in via diretta.

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