Multe per eccesso di velocità, la gallina dalle uovo d’oro dei Comuni italiani: autovelox vs automobilisti

Le multe per eccesso di velocità rappresentano le entrate più onerose – in alcuni casi le uniche – per tanti Comuni italiani. L’autovelox è una vera minaccia per gli automobilisti.

L’infrazione di moda in numerose città italiane è l’eccesso di velocità. I Comuni sfruttano l’autovelox per garantirsi entrate costanti e cospicue.

eccesso di velocità
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Le partenze per le vacanze estive sono alle porte, le valigie quasi pronte, l’albergo prenotato e i costi del viaggio preventivati. La possibilità di prendere una multa per eccesso di velocità è stata inserita nella lista delle spese della vacanza? Non è una domanda strana considerando il fatto che tanti comuni “giocano” proprio su questa infrazione per fare cassa. La colpa è sicuramente degli automobilisti che non rispettano il limite di velocità ma troppo spesso sta capitando di rilevare limiti decisamente bassi su strade non a rischio. Il dubbio che l‘autovelox sia installato su questi tragitti proprio per cogliere in fallo l’automobilista che non rispetta il limite ma non mette neanche in pericolo altre persone è legittimo. I rendiconti dei proventi delle multe inviati obbligatoriamente al Ministero degli Interni lo dimostrano.

Multe per eccesso di velocità, come i Comuni fanno cassa

Sul portale del Ministero degli Interni sono stati pubblicati i rendiconti dei proventi delle multe che ogni comune è obbligato ad inviare secondo quanto predisposto dal Decreto Infrastrutture 121/2022. I riscontri rilevati hanno confermato l’idea che alcune amministrazioni utilizzano gli autovelox come dei Bancomat personali. Poniamo il caso di Leporano e Pulsano in provincia di Taranto. Sono stati piazzati ad hoc da cinque anni rilevatori fissi in zone che dovrebbero essere centri abitati – così afferma la segnaletica – e dunque tratte in cui l’uso degli apparecchi automatici non era all’epoca permesso.

A Roseto Capo Spulico (Cosenza) e Melpignano (Lecce) risultano zero multe erogate per motivi diversi dall’eccesso di velocità rilevata con gli autovelox su strade moderne, con doppia carreggiata e poco trafficate in cui il limite di 90 km/h sembra eccessivamente basso. Gli incassi derivanti da questi “controlli” sono rispettivamente di 728 mila euro e 4,98 milioni di euro. Cifre riguardanti, ribadiamo, solo le multe per eccesso di velocità. Mai stata registrata un’infrazione diversa come parcheggi vietati, uso del cellulare alla guida, stop ignorato e simili neanche come causa degli incidenti che di tanto in tanto capitano. Non si vogliono multare amici e parenti? I vigili non vigilano abbastanza tanto ci sono gli autovelox? Il pensiero malizioso è lecito.

Dal sud al nord la situazione cambia poco

Passando dal sud la nord la situazione cambia molto poco. Le rilevazioni hanno riscontrato anomalie anche in diversi comuni settentrionali come Colle Santa Lucia sulla strada che porta la passo Giau e nella provincia di Brescia dove una serie di autovelox imperversano sulle strade mentre sembra non ci siano altri tipi di controllo. Un’auto esce fuori strada rovinando un guard-rail durante un incidente e il conducente colpevole non paga neanche la multa obbligatoria di 42 euro per danneggiamento di opere e piantagioni. Ai Comuni sono sufficiente le multe per eccesso di velocità “strappate” ai cittadini.

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