In arrivo stipendi più alti a tutti? Il progetto ambizioso del Governo che premia i lavoratori

Da tempo si parla di stipendi più alti, che potrebbero combattere l’effetto negativo dell’inflazione sulle tasche degli italiani.

Ad oggi, all’interno del Governo regna fermento e molte idee su come aiutare i lavoratori e gli italiani, colpiti duramente dalla situazione economica attuale. A luglio è previsto un nuovo maxi-decreto, con investimenti vicini ai 10 milioni di Euro. Diverse le misure verso cui convergere questi soldi. Vediamole tutte.

stipendi più alti
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I tasselli più importanti su cui il Governo è intenzionato a lavorare sono il caro-benzina e il caro-bollette ma soprattutto l’avvio di sgravi contributivi a favore (almeno inizialmente) dei lavoratori dipendenti. Ecco le idee sul tavolo e quali potrebbero essere gli step della misura.

Benzina, diesel e bollette, cosa ci riserva il Governo da qui a fine anno

A luglio potrebbe essere confermato lo sconto sui carburanti di 25 cent al litro. Ulteriori 3 mesi di sconti verrebbe a costare qualcosa come 3 miliardi di Euro. Altri 3,5 miliardi di Euro potrebbero essere impegnati per lo sconto in bolletta. Ovvero, il prolungamento dei tagli sugli oneri di sistema e dello sconto del 5% sul Gas domestico. Dalla fine di giugno, quindi, si porterebbe la misura fino a fine settembre.

Certo l’incognita più preoccupante riguarda l’ultimo trimestre dell’anno, quando a causa dell’arrivo del freddo i consumi di Gas ricomincerebbero a salire.

Stipendi più alti per tutti, da dove verranno prese le risorse

La misura più consistente, però, a favore dei lavoratori italiani potrebbe essere quella di un taglio del cuneo contributivo. La volontà politica c’è, ma il Governo deve trovare i soldi. Si parla di almeno 4-5 miliardi di Euro. La misura riguarderebbe i dipendenti che guadagnano fino a 35 mila Euro all’anno. Che, ricordiamo, grazie all’ultima manovra “vantano” uno sgravio di 0,8%, che rimarrà in vigore fino alla fine del 2022.

L’idea è quella di avviare un un taglio di 4 punti percentuale dal cuneo fiscale per 4 o 5 mesi. Il costo di questa operazione si aggira intorno ai 2,5 miliardi e porterebbe nelle buste paga degli italiani circa 50-70€. La novità risiederebbe nel fatto che la misura dovrebbe diventare strutturale anche se non mancano i pareri discordi. Al momento, tra l’altro, sarebbero esclusi da questo benefit i pensionati, i disoccupati e chi prende l’RdC

La vera domanda è: dove prenderà il Governo questi soldi? Tutti sembrano concordare verso una direzione. Ovvero il prelievo dagli extra profitti. Palazzo Chigi e il Tesoro stanno valutando l’idea di tassare del 25% i profitti straordinari maturati dalle aziende di oil&gas. Si tratta, tra l’altro, di un’idea apprezzata anche a livello europeo.

Questo perché – secondo i dati pubblicati da Argus Media – “le aziende che operano nel settore energetico hanno maturato profitti straordinari, non dovuti a miglioramenti di efficienza, ma all’andamento eccezionale dei prezzi“. Nel pratico, parliamo di  guadagni di 6 volte maggiori rispetto al passato. In cifre, da 5-10 dollari per barile a oltre 60 dollari per barile a giugno 2022.

I contributi richiesti alle aziende per finanziare misure di sostegno ai popoli dei Paesi coinvolti negli aumenti di prezzi è ritenuto un comportamento dunque corretto. Per il Governo italiano questa azione porterebbe in cassa almeno 2 miliardi di Euro, quelli sufficienti ad avviare il taglio al cuneo fiscale. Non ci resta che aspettare luglio per toccare con mano il Bonus da 200 Euro e sperare nella concretizzazione di questi progetti.

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