L’IMU è un’imposta che crea dubbi ai contribuenti. È il momento di approfondire gli aspetti più importanti, dal calcolo della tassa alla modalità di pagamento.
Domande e risposte per chiarire i dettagli del pagamento dell’IMU che, ricordiamo, dovrà essere corrisposto entro il 16 giugno.
Oltre 25 milioni di proprietari di seconde case e immobili di lusso devono versare il primo acconto IMU entro il prossimo 16 giugno. Si tratta di una scadenza importante che non dovrà essere saltata per evitare sanzioni e conseguenze pesanti. I dubbi sul pagamento sono, però, molteplici soprattutto chi affronta l’iter per la prima volta. Cerchiamo, dunque, di dare risposta ai quesiti più frequenti dei contribuenti.
La prima informazione riguarda i proprietari di immobili obbligati a corrispondere l’imposta. l’IMU deve essere pagata per fabbricati, abitazioni e terreni di proprietà o in diritto reale di godimento come usufrutto, abitazione, uso, enfiteusi e superficie. Nello specifico parliamo di prime case di lusso (palazzi, castelli, ville, case signorili), di seconde case, immobili commerciali, terreni agricoli, concessionari di aree demaniali e locatari di immobili in leasing.
Al tributo locale viene applicata la percentuale d’imposta ossia l’aliquota base dell’8,6 per mille e massima del 10,6 per mille (varia in base alla città di residenza). Il coefficiente IMU, poi, è il valore da applicare alla rendita rivalutata dell’edificio ai fini del calcolo dell’imposta che corrisponde a 160 per i fabbricati delle categorie catastali A (tranne A10), C/2, C/6 e C/7; a 140 per fabbricati di categoria B, C/3, C/4 e C/5; a 80 per i fabbricati di categorie A/10 e D/5; a 65 per fabbricati del gruppo D tranne D/5 e, infine, a 55 per i fabbricati C/1.
Per effettuare il calcolo dell’IMU occorre rivalutare la rendita catastale al 5% e moltiplicare il risultato per il coefficiente catastale per poi moltiplicare il nuovo risultato con l’aliquota IMU applicata dal Comune presso cui l’abitazione è ubicata. Se la proprietà è inagibile o inabitabile la rivalutazione è del 50% mentre se l’immobile è in affitto si potrà ottenere l’IMU al 75%.
Attenzione al calcolo dell’IMU in seguito ad una ristrutturazione che dovrà includere tre diverse rendite catastali valide nei mesi precedenti ai lavori, nel periodo di esecuzione degli interventi e in quelli successivi alla ristrutturazione con la nuova classificazione catastale. Un esempio di calcolo chiarificatore riporta una rendita catastale di 900 euro. Occorrerà moltiplicare 900 per il 5% ottenendo 945 euro per poi moltiplicare per 160 (coefficiente per un’abitazione) avendo come risultato 151.200 euro da dividere per mille e moltiplicare per l’aliquota (poniamo del 10,6). L’importo da corrispondere sarà di 1.602,72 euro.
La prima scadenza come accennato è il prossimo 16 giugno mentre il saldo dovrà essere corrisposto entro il 16 dicembre dell’anno in corso. Per pagare la tassa si potrà scegliere tra il modello F24, il bollettino postale o il sistema PagoPa inserendo accuratamente tutte le informazioni necessarie per portare a termine correttamente il pagamento.
Molti lavoratori scoprono solo all’ultimo momento che la pensione non arriva perché manca un contributo,…
Con il saldo IMU 2025 alle porte, la scelta del codice tributo corretto diventa decisiva…
Aggiornamento oggi 27 novembre: l'Opzione donna non sarà prorogata nella Legge di Bilancio 20226, il…
Grazie a un nuovo emendamento alla Legge di Bilancio, sarà più facile aumentare l'anzianità contributiva…
Stanco delle telefonate aggressive da numeri sconosciuti esteri? Finalmente c'è una tutela per tutti gli…
A volte, la procedura per ottenere il riconoscimento dell'invalidità civile o dell'aggravamento 104 può essere…