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Il segreto sorprendente per conservare il lievito che supera la scadenza e rende pizza, pane e dolci super lievitati

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Il lievito è un elemento molto presente nell’alimentazione, iniziando dai dolci e finendo con la lavorazione del pane.

E ne esistono tanti tipi che non riescono a stare sulle dita di una mano. Tra tradizione e innovazione, c’è un modo davvero particolare per conservare il lievito che forse stupirà ai più. Vediamo di che si tratta.

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Il lievito è presente quasi in ogni ambito dell’alimentazione e permette, durante il suo processo, appunto definito lievitazione, delle importanti trasformazioni. Infatti, è in grado di trasformare gli zuccheri in glucosio, anidride carbonica e poi in alcool.

Affinché avvenga il processo di lievitazione, è fondamentale saper unire alcuni fattori definiti indispensabili. Il primo è il calore, con il quale vanno a moltiplicarsi i microrganismi. Il secondo è l’acqua, che permette ai funghi di idratarsi. Il terzo sono gli zuccheri, necessari ai funghi per cibarsi e, infine, il quarto è l’aria. Questa, proprio come per l’essere umano, è importante per i microrganismi per respirare. La lievitazione ha vari benefici di cui, forse, non tutti si accorgono. Il primo è che provoca la decomposizione degli zuccheri presenti nella farina. Ciò vuol dire che, a sua volta, si verifica la fermentazione degli stessi e l’aumento della differibilità.

Poi, è in grado di creare una sorta di nido di ape nell’impasto tramite l’azione dell’anidride carbonica con la quale diventa più leggero. Inoltre, rinforza gli aromi durante la fermentazione, colora la crosta e migliore la leggerezza del cibo finale. Prima di addentrarci nell’argomento chiave dell’articolo, consigliamo di dare un’occhiata anche ad altri due ugualmente interessanti. Il primo è un elenco dei supermarket preferiti dagli italiani redatto da Altoconsumo. Il secondo, invece, riguarda la presenza di sostanze tossiche all’interno di un alimento di produzione della Lidl.

Un metodo davvero singolare per conservare il lievito, di cosa si tratta?

Da come si è potuto capire, il lievito è quasi onnipresente in cucina. Tuttavia, non è affatto facile conservarlo nonostante si possa contare su diversi tipi di conservazione. Il metodo di cui vogliamo parlare è quello del congelamento. Questo viene considerato un processo sicuro poiché permette di preservare i microrganismi e di garantire una conservazione di 1 o 2 mesi al massimo. Per conservarlo a basse temperature esistono degli step da seguire. Come prima cosa, bisogna assicurarsi che il lievito che si andrà a conservare sia realmente fresco. Poi, si procede dividendo lo stesso in piccole porzioni per poi avvolgerlo in più strati di pellicola trasparente.

Fatto questo, si pongono i pezzi di lievito in un contenitore per surgelati con chiusura ermetica per le basse temperature. E, infine, si passa ad inserire il tutto nel congelatore. Ovviamente, per fare le cose nel modo giusto, è necessario applicare un’etichetta di tipo impermeabile. Questa è importante perché vi si potrà scrivere sopra alcuni dati fondamentali. Parliamo della data di confezionamento, di quella di scadenza del lievito e del nome del prodotto stesso.

Cosa devo fare per scongelarlo?

Quando è arrivato il momento di utilizzare il nostro lievito, ovviamente è doveroso scongelarlo. Bisogna aspettare, pertanto, che i cristalli di ghiaccio ritornino alla loro fase acquosa. Atteso questo passaggio, è necessario procedere per gradi. Questo vuol dire che il lievito passerà dal congelatore al frigo dove riposerà. In seguito, lo si toglie dal frigo e si iniziano ad asciugare la pellicola trasparente ed il contenitore che lo avvolgevano. Scongelatosi al 100%, sarà pronto all’uso.

Per capire se il lievito è rimasto fresco proprio come lo avevamo lasciato, si può ricorrere ad un trucchetto. Come prima cosa, si scalda un po’ di acqua a 40 gradi circa. Questa deve essere versata a 60 ml in un bicchiere assieme a mezzo cucchiaino di zucchero. Aiutandoci con la punta di una forchetta qualsiasi, si passa ad aggiungere il lievito appena scongelato fino a che non si scioglierà per bene. Dopo aver aspettato che lo stesso si riposi per 10 minuti a temperatura ambiente, potranno verificarsi due condizioni. Se la miscela diventa schiumosa, allora è segnale di come il lievito sia attivo e dunque di come possa essere utilizzato tranquillamente. Se, invece, la stessa non produce alcuna schiuma, allora vuol dire che il composto ha perso le sue proprietà e che non è più utile.

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