Sei disoccupato ma vuoi andare in pensione? Oggi ci sono 2 soluzioni che lo permettono

Chi è disoccupato da molto tempo potrebbe domandarsi come fare ad ottenere la pensione anticipata. La risposta c’è.

Coloro che sono disoccupati da molto tempo e non riescono a completare il pagamento dei contributi per accedere al trattamento pensionistico, sono comunque tutelati dalla legge.

Sei disoccupato ma vuoi andare in pensione
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La pensione anticipata per i disoccupati è possibile, grazie alle regole valevoli per il 2022. Un lettore disoccupato ci scrive chiedendo se può andare in pensione, avendo 62 anni, qualifica di artigiano e 32 anni di contributi versati. La situazione in oggetto merita certamente risposta in quanto può riguardare tutti coloro che sono disoccupati da anni e che, a causa dell’età anagrafica ormai avanzata, non riescono più a trovare lavoro e a completare così la contribuzione richiesta per la pensione.

Vediamo allora quali sono i meccanismi che consentono al disoccupato di fruire della pensione anticipata anche in queste circostanze, ovvero entro quali limiti è possibile ottenere il trattamento pensionistico.

Pensione anticipata e disoccupati: il contesto riferimento

La normativa previdenziale vigente oggi nel nostro paese non consente il pensionamento a qualsiasi età, a meno che non si sia toccato il massimo contributivo che è quanto richiesto dalla pensione anticipata ordinaria.

In altre parole, le regole in tema di pensioni non permettono di andare in pensione quando si desidera. E anche ad es. raggiungendo i 35 anni di contributi, nel caso pratico citato in apertura, non si può comunque andare in pensione a 65 anni di età.

Anzitutto la regola generale stabilisce che, al fine di andare in quiescenza al di là dell’età anagrafica, è necessario aver versato almeno 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne. Mentre per gli uomini occorre un anno di contributi in più, ovvero 42 anni e 10 mesi. Per il caso prospettato dal lettore, invece, entra in gioco la pensione anticipata precoci, di cui ora diremo.

Il lettore può versare i contributi volontari, ma sarà l’INPS a calcolare l’importo da pagare e lo renderà noto all’accettazione della domanda di autorizzazione.

I requisiti

Come accennato, esiste la pensione anticipata per i lavoratori precoci, con soli 41 anni di contributi (invece che 42 anni e 10 mesi, requisito al momento previsto per la pensione anticipata ordinaria per i lavoratori, o 41 anni e 10 mesi di contributi per le lavoratrici).

Essa può essere conseguita esclusivamente da coloro che:

  • hanno almeno 12 mesi di contributi da effettivo lavoro accreditati prima del compimento del 19º anno di età, se iscritti alla previdenza obbligatoria prima del 1996;
  • sono appartenenti a particolari categorie tutelate, vale a dire disoccupati di lungo corso, caregiver, invalidi dal 74% in su e addetti ai lavori gravosi e usuranti.

Per quanto attiene ai disoccupati, in particolare, possono aver diritto al beneficio in oggetto tutti coloro che hanno perso involontariamente l’impiego dopo il licenziamento, anche collettivo, o dopo le dimissioni per giusta causa, o per effetto di risoluzione consensuale nel quadro della cd. procedura di conciliazione obbligatoria. Inoltre, al fine di poter beneficiare della pensione anticipata precoci, gli interessati debbono aver terminato da almeno 3 mesi di incassare la prestazione di disoccupazione.

Lo stato di disoccupazione, come quello che riguarda il lettore, è dunque presupposto per avere la pensione anticipata precoci, o anche l’Ape sociale.

Ape sociale e disoccupati: il beneficio

In alternativa, il lettore non deve dimenticare che esiste l’Ape sociale, ovvero l’anticipo pensionistico a carico dello Stato. Esso consiste in un assegno mensile, appunto a carico dello Stato, che sostiene il lavoratore fino al perfezionamento del requisito d’età per la pensione di vecchiaia, a cominciare dai 63 anni di età.

La pensione di vecchiaia si raggiunge al compimento dei 67 anni per chi ha versato almeno 20 anni di contributi. Quindi il lettore ha già ottenuto il requisito contributivo necessario.

Rimarchiamo che possono accedere all’Ape sociale i lavoratori che, alla data della domanda, abbiano già compiuto 63 anni di età. Pertanto, il lettore non può ancora avvalersi del meccanismo in oggetto.

Come già per la pensione anticipata precoci, i beneficiari dell’Ape sociale devono appartenere a specifiche categorie tutelate – tra cui anche i disoccupati di lungo corso, che qui interessa.

Attenzione però: l’interessato non può inviare direttamente la domanda di Ape sociale o quella di pensione anticipata precoci, se prima non domanda all’INPS la certificazione del diritto ai benefici in oggetto.

Ricordiamo infine al lettore e a tutti coloro che si trovano in simili condizioni che potranno fare riferimento al sito web dell’INPS, o rivolgersi ai sindacati e ai patronati.

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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