Il Governo prevede un aumento degli assegni delle pensioni di invalidità che punta all’adeguamento alle altre prestazioni pensionistiche.
Lo avrebbe anche confermato la sottosegretaria del welfare Rossella Accorto durante una interrogazione parlamentare alla Camera dei deputati presso la Commissione Lavoro. Quindi, sembrerebbe che l’intenzione del Governo sia quella di rafforzare e aumentare gli assegni delle pensioni di invalidità.
Si tratta anche di rivalutare gli assegni sui limiti di reddito che consentano la loro erogazione. Questo perché a causa della perequazione gli importi sono influenzati dall’inflazione.
Gli aumenti riguardano le pensioni di invalidità i cui beneficiari devono essere in possesso del certificato di grave invalidità. Quindi le categorie interessate agli aumenti dell’assegno delle pensioni sono gli invalidi civili totali, i ciechi e i sordi.
Questo il limite di reddito annuo del titolare di pensione di invalidità è rivalutato con un indice inferiore a quello delle pensioni “ordinarie” (+1,7% nel 2022). Di conseguenza, alcuni beneficiari potrebbero perdere l’assegno mensile di assistenza di circa 290 euro perché aumenterebbe il limite di reddito annuo.
Infatti, nel 2022 il limite di reddito personale per queste determinate categorie è salito dal 16.982,49 euro a 17.050,42 euro, ovvero solo dello 0.4%. Quindi molto meno rispetto all’1,7% applicato ai trattamenti pensionistici ordinari.
Attualmente i requisiti per accedere alla pensione di invalidità sono il riconoscimento dell’invalidità certificata da una Commissione medica INPS e il limite del reddito personale annuo.
Insomma, secondo la sottosegretaria welfare Accorto, gli aumenti delle pensioni per queste determinate categorie sarebbero fattibili. Bisognerà però aspettare l’emanazione di un disegno di legge rivolto “all’adeguamento delle pensioni di invalidità, che potrà essere la sede più opportuna per una revisione della materia e un rafforzamento dell’istituto”.
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