Netflix mette in atto un nuovo piano per recuperare gli abbonati e sventare i truffatori

Secondo le Stime di Netflix più di 100 milioni di famiglie condividono un account.

Un terzo di queste che si trovano negli Stati Uniti saranno forse le prime a essere interessate dai cambiamenti sulla piattaforma streaming.

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Il piano di Netflix non prevede di bloccare semplicemente gli account che sospetta di essere condivisi. La società inizierebbe con un avviso inviato ai titolari degli account ravvisandoli sulla la loro condotta e proponendo un’alternativa. Netflix offre l’impostazione di un costo aggiuntivo per quegli account utilizzati da più persone, cercando di non perdere traffico e aumentare al contempo i profitti.

L’abitudine a condividere gli account è stata uno dei motivi nel calo degli abbonamenti registrati nell’ultimo trimestre. Una perdita di 200.000 utenti che ha costretto l’azienda a correre ai ripari. Netflix ha a questo proposito iniziato prove in Sud America testando gli abbonati di Perù, Costa Rica e Cile.

Il piano di Netflix: cosa accade gli account condivisi

Per gli account che condividono una password tra indirizzi, Netflix addebita un costo aggiuntivo, permettendo di aggiungere un massimo di account secondari. Il prezzo è così maggiorato di circa il 15% e cambia in valore assoluto in base ai tassi di cambio correnti.

L’azienda consente alle persone che utilizzano account condivisi di trasferire le informazioni del proprio profilo personalizzato a un nuovo account. In questo modo con il prezzo aggiuntivo viene migliorato il servizio, mantenendo la cronologia delle visualizzazioni e i consigli.

Netflix non ha dichiarato le stime sui benefici generati da questa strategia. L’aspettativa è quella di risolvere il problema nell’arco di un anno, passando attraverso un periodo di incertezza nei profitti fino a ottenere il giusto equilibrio tra qualità e prezzo.

Netflix non può agire in modo aggressivo per fermare le condivisioni degli account da lei stessa incoraggiate

Cinque anni fa, Netflix ha effettivamente incoraggiato la condivisione delle password. La strategia di mercato dell’azienda all’epoca dava la priorità alla diffusione tra il pubblico dei sui suoi contenuti. Quella strategia ha dato i suoi frutti. Gli abbonamenti Netflix sono cresciuti ogni trimestre per più di 10 anni, fino all’ultimo trimestre.

L’iniziativa di Netflix è senza precedenti ed è forse stato questo a renderla così popolare. Al momento non sono chiare le conseguenze per coloro che condividono il proprio account decidono di non accettare la nuova offerta. Rifiutando la tariffa aggiuntiva Netflix si troverà nella circostanza di dover decidere di sospende un account perdendo un abbonato e molte più visualizzazioni.

Dall’inizio dell’anno, Netflix ha perso più del 62% della sua capitalizzazione, che ora è di circa 100 miliardi di dollari. La razionalizzazione dei servizi può avere effetti collaterali imprevisti. Secondo una ricerca di Time2Play, citata dalla Cnbc, l’80% degli utenti abbonati negli Stati Uniti non sarebbero disposti a pagare nel caso di un’effettiva stretta sul password sharing.

Netflix è costretta in questo contesto a procedere con leggerezza nella definizione di coloro che sospetta di condivisione degli account. Per questo dovrà evitare di usare aggettivi forti o minacce all’indirizzo di coloro che hanno dato seguito all’abitudine diffusa incentivata dall’azienda stessa.

Per cominciare quindi la riluttanza ad agire in modo aggressivo contro questo gruppo di utenti crea i presupposti per il fallimento dell’iniziativa. È improbabile che la società voglia rimanere impantanata in controversie su ciò che viene classificato come account primario e l’account condiviso.

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