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Economia

Condizionatori, dal 1° maggio multe salate fino a 3.000 euro per chi non rispetta queste regole

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Il 1° maggio è una data da segnare sul calendario perché scattano le nuove regole per l’uso dei condizionatori.

Le multe saranno molto salate così come prevede il Decreto Bollette che rimarrà in vigore fino a marzo 2023.

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Per questo motivo il testo del Decreto include anche i comportamenti da tenere riguardo ai riscaldamenti.

Condizionatori: le regole dal 1° maggio

Nuove regole per l’uso dei condizionatori che non potranno essere accesi con una temperatura superiore a 27 gradi. In realtà sono previsti due gradi di tolleranza, quindi si potrà scendere fino al 25 gradi.

Questo è quanto stabilito dal Decreto Bollette per affrontare l’aumento dell’energia elettrica e limitare il consumo di gas.

Le regole, e quindi le multe, valgono solo per gli edifici pubblici comprendendo anche le scuole (nel caso in cui fossero installati impianti di condizionamento) e le sedi di enti locali.

Esclusi per il momento le aziende e le case private, ma anche gli ospedali, le case di cura e tutti gli edifici della sanità pubblica.

Le regole in inverno

Come detto, il Decreto Bollette non si riferisce solo ai condizionatori ma anche ai termosifoni (compresi i termoconvertitori). Infatti, la cosiddetta “operazione termostato” sarà estera fino all’inverno 2023. Questo perché il decreto resterà in vigore fino al 31 marzo 2023.

In questo caso il termostato dovrà essere posizionato tra il 19 e i 21 gradi. Quest’ultimo valore è lo scarto di tolleranza pari a due gradi.

Invece nelle case private, sempre in inverno, la temperatura non dovrà mai superare i 20 gradi. L’accensione (e la chiusura) dei termosifoni, in realtà, dipendono dai Comuni in base alle zone in cui è divisa l’Italia.

Infatti, l’accensione dei termosifoni differisce da Nord a Sud. Per esempio, in Lombardia si possono accendere già il 15 ottobre, mente in Sicilia bisogna aspettare il 1° dicembre. In Toscana invece, da metà novembre.

Multe salate fino a 3.000 euro per chi non rispetta queste regole

Poiché le regole per accensione dei condizionatori riguardano gli edifici pubblici, spetterà probabilmente agli ispettori del lavoro controllare le varie amministrazioni. In caso di comportamento illecito gli enti pubblici dovranno pagare una somma compresa tra i 500 e i 3mila euro.

Per il momento, però, non ci sono notizie certe su come funzioneranno i controlli. Sicuramente potrebbero diventare più difficili se le regole fossero estese anche agli edifici per il momento restati esclusi. Quindi a case private, aziende ed edifici della sanità pubblica.

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