Gruppo sanguigno, come conoscerlo anche senza fare le analisi

Scopriamo come conoscere il gruppo sanguigno seguendo diverse modalità. Recuperarlo è possibile anche senza dover fare necessariamente le analisi.

Una situazione di emergenza può richiedere l’indicazione del gruppo sanguigno. Se non si conosce o non si ricorda come è possibile recuperarlo?

gruppo sanguigno
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Per effettuare una trasfusione oppure una donazione è necessario conoscere il gruppo sanguigno del ricevente. Questo perché ci sono diversi gruppi incompatibili tra loro che non rendono possibile lo scambio di sangue. Esistono quattro gruppi sanguigni, A, B, AB e 0 che i figli ereditano dai genitori. In base ai tipi di anticorpi presenti nel sangue è possibile ricevere o meno una trasfusione ma occorre considerare un’ulteriore fattore di compatibilità ossia la proteina nota come fattore Rh. Il sangue è Rh+ oppure RH- in base alla presenza o all’assenza di questa proteina. Le due tipologie di sangue sono incompatibili tra loro. Da qui l’importanza di conoscere il proprio gruppo sanguigno per evitare complicazioni in caso di emergenza.

Gruppo sanguigno, come conoscerlo

Il modo più semplice e comune per conoscere il gruppo sanguigno è il prelievo del sangue sottoponendosi a specifiche analisi. In ospedale viene fatto immediatamente ad un bambino appena nasce e registrato sul documento dato ai genitori al momento delle dimissioni. Probabilmente tale documento è l’unico a rivelare il gruppo dato che non è specificato né sulla carta di identità, né sulla tessera sanitaria o la patente.

Oltre alle analisi del sangue, per poter scoprire velocemente qual è il gruppo di appartenenza basterà recarsi in farmacia per sottoporsi ad un rapido e indolore test che rivelerà l’informazione richiesta. In alternativa è possibile chiedere al medico di famiglia. Il dottore può, infatti, utilizzare il sistema informatico per risalire alle vecchie cartelle cliniche (se presenti) e conoscere, così, il gruppo di appartenenza. Allo stesso modo può essere utile controllare la tessera da donatore del sangue oppure degli organi.

Altri metodi da utilizzare

Simile al test effettuato in farmacia – una puntura sul polpastrello che rileverà la composizione del sangue – è il kit fai da te che utilizza una goccia di sangue per identificare il gruppo sanguigno in base alla colorazione ottenuta. Concludiamo, poi, con un ultimo test meno affidabile e basato sulla genetica. Conoscendo il gruppo della mamma e del papà, è possibile risalire al proprio, o meglio, a più possibilità.

Se entrambi e genitori appartengono al gruppo 0 la soluzione è facile, anche il figlio sarà 0. Questa è l’unica combinazione che offre un solo risultato. Le altre combinazioni, invece, danno due, tre o addirittura quattro possibilità. Ad esempio, dai gruppi A e 0 nasceranno figli con gruppo A oppure 0; da A e B nasceranno figli con gruppi 0, A, B, oppure AB; da AB e B nasceranno figli con gruppi A, B e AB e così via.

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