Si affossano le azioni dell’Inter, rischi per gli investitori e non solo, sconcertanti le conseguenze

Era il mese di gennaio quando l’Inter emetteva il suo nuovo bond con scadenza 9 febbraio 2027. La società ha visto il suo debito declassato come altamente speculativo.

Con una cedola pari a 6,75% la società è riuscita ad attrarre gli investitori raccogliendo 415 milioni di euro.

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Una parte di questi è stata semplicemente usata per rimborsare un’altra obbligazione a scadenza, con un rendimento del 4,87%. Per avere un termine di paragone oggi il rendimento lordo di un BTP a 5 anni è pari a circa 1,3%.

L’elevato rendimento ha come contropartita sempre il rischio intrinseco alla capacità dell’emittente di ripagare il suo debito. Di fatto l’Inter ha chiuso i bilanci della stagione 2021 con una perdita netta di 245,6 milioni di euro. Quest’anno la società nerazzurra conta di tornare in profitto, rifinanziando nel frattempo il suo debito.

Obbligazioni dell’Inter: un asset altamente speculativo

L’Inter ha collocato a gennaio 2022 l’obbligazione Senior Secured Notes. A questo titolo di debito l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha assegnato una valutazione “B” giudicandolo così un titolo “altamente speculativo”. L’offerta di obbligazioni a cinque anni dovrebbe tuttavia avere un decorso abbastanza prevedibile e risolvere temporaneamente i problemi di finanziamento della squadra. L’obbligazione in scadenza per gennaio 2027 con un rendimento intorno al 7% ha comunque un’alta probabilità di pesare su una situazione finanziaria abbastanza critica.

Si tratta di una remunerazione ben più generosa di quella di qualsiasi altra squadra calcistica in Italia, oltre che di recente nel resto d’Europa. L’obbligazione calcistica più che ha reso di più recentemente è quella emessa da AS Roma nel 2019. Un bond con cedola 5,125%, anche in quel caso con una scadenza quinquennale.

Il nuovo bond Inter costerà circa 28 milioni all’anno, a cui si aggiungono quest’anno i circa 100 milioni di perdita stimati per la stagione.

I club rischiano tutto per rimanere in attivo

Il mondo del calcio colpito anch’esso dalle chiusure generalizzate degli stadi durante la pandemia ha accumulato debiti e continua a vivere comunque una situazione di incertezza. Anche la Juventus ha oggi debiti per circa 611 milioni. Il club ha acuito la sua crisi finanziaria con il crollo del suo titolo azionario. Una perdita maggiore del 50% del suo valore causato dall’inizio delle indagini per falso in bilancio iniziate a fine novembre 2021.  Il prezzo del titolo Juventus ha raggiunto il minimo da febbraio 2017 quando iniziò un nuovo trend long a partire dalla quotazione di 0,27 euro.

Sulla performance negativa delle obbligazioni e quindi dei debiti di entrambe le squadre stanno incidendo diversi fattori. Uno di questi è il potenziale rialzo dei tassi di interesse possibili già a partire in Unione europea da quest’anno. Oltre a questo, pesa naturalmente l’uscita dalla Champions League per Inter e Juventus già agli ottavi di finale. L’effetto incide per decine di milioni di euro di ricavi in meno e un indebolimento dell’immagine delle squadre per gli sponsor.

Oltre a questo, se la Juventus venisse condannata per aver fornito informazioni false o incomplete, atte a eludere la normativa federale in materia finanziaria, rischierebbe un’ammenda con diffida. Questo potrebbe affossare ulteriormente la sua quotazione e rendere più difficile l’accesso a nuovi finanziamenti da parte degli investitori.

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