Demenza: il litio può diminuire il rischio? Ecco cosa dicono gli studi

Uno studio sostiene che il litio potrebbe ridurre il rischio di demenza e delle proteine nel cervello associate all’Alzheimer.

L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) afferma che i casi di demenza sono in aumento. Circa 10 milioni ogni anno a livello globale. La causa potrebbe essere aumento dell’età della popolazione. Infatti, è proprio l’età la prima causa dell’invecchiamento. Le conseguenze sono un alto costo sanitario e dell’assistenza sociale.

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Secondo le ricerche statistiche ritardare anche di 5 anni l’insorgenza della demenza potrebbe ridurre l’impatto economico fino al 40%. Inoltre, alcune ricerche hanno dimostrato che le persone affette da disturbo bipolare o depressione avrebbero un alto rischio di sviluppare la demenza. In questo caso, uno studio di coorte retrospettivo avrebbe dimostrato che somministrare farmaci a base di litio diminuiva le probabilità di sviluppare demenza. Bisogna fare anche attenzione perché anche l’uso di questi farmaci può causare un deficit della memoria fino alla demenza

Demenza e litio: cosa dicono gli studi

Per questa ragione il litio è considerato un metallo prezioso per la salute del cervello. Ma che cosa è il litio? Il litio è utilizzato da secoli come migliore stabilizzatore dell’umore. Contiene delle proprietà che contribuiscono a proteggere la funzione cognitiva nei pazienti con disturbi bipolari.

Recenti ricerche avrebbero dimostrato che forse può essere utilizzato anche per proteggere dalla demenza e dal morbo di Alzheimer. I risultati sono stati pubblicati nella rivista PLoS Medicine.

Per sviluppare questo studio, i ricercatori dell’Università di Cambridge nel Regno Unito hanno avuto accesso alle cartelle cliniche elettroniche ricevute dai servizi di salute mentale di Cambridge e dal Peterborough National Health Service (NHS) Foundation Trust.

Le cartelle cliniche contenevano le seguenti informazioni: perso, BMI, etnia, se affetti da diabete o da malattie cardiovascolari, se fumatori, stato civile e altri fattori utili all’indagine.

In totale sotto osservazione c’erano 29.618 pazienti. Di questi, 548 persone avevano assunto il litio, i restanti 29.070 no. I pazienti avevano tutti un’età superiore ai 50 anni; l’età media era di 73,9 anni. Inoltre, nessuno aveva ricevuto una diagnosi di lieve deterioramento cognitivo o demenza.

I risultati sono stati incredibili. A 53 pazienti (9%) che avevano assunto il litio durante il periodo della sperimentazione avevano diagnosticato la demenza. Mentre, nel gruppo che non aveva assunto il litio, la diagnosi di demenza l’hanno ricevuta 3.244 pazienti (11,2).

Conclusioni

I ricercatori hanno concluso, quindi, che il consumo di litio avrebbe portato a una riduzione del rischio di demenza del 44%. Le conclusioni sono state positive, anche se il gruppo preso in esame era piccolo.

Appunto per questo, gli autori dello studio dicono di non generalizzare i risultati, ma di condurre studi simili su un numero più ampio di popolazione. Comunque, questa ricerca confermerebbe studi precedenti che avevano suggerito l’utilità del litio nella demenza.

(Le informazioni presenti nell’ articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi).

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