Il caffè aumenta la pressione sanguigna? La risposta arriva dalla scienza

Il caffè può creare danni alla salute come aumentare la pressione sanguigna? Un recente studio spiega gli effetti possibili.

Il caffè è la bevanda più diffusa in tutto il mondo. Un rito che soprattutto gli italiani, non possono rinunciare. Infatti, quando un medico comunica a un paziente di limitare o eliminare il caffè perché può far male, diventa difficile obbedire.

Il caffè aumenta la pressione sanguigna
Adobe Stock

Sì, perché se soffriamo di pressione alta sarebbe meglio eliminare questa bevanda. Ma è veramente così? Il caffè veramente può influire sulla pressione sanguigna? Queste sono alcune domande che molti si pongono. Un recente studio potrebbe dare una risposta.

Caffè e pressione sanguigna: cosa dicono gli studi

Il caffè è una bevanda ottenuta dalla macinazione di alcuni semi della pianta di Coffea. 100 grammi di caffè, a seconda delle varietà, contiene 1 o 2 grammi di caffeina. La caffeina è un vasocostrittore, capace quindi di ridurre le dimensioni dei vasi sanguigni. Tale riduzione può aumentare la pressione sanguigna. Quindi per alcuni esperti, il caffè fa male per altri invece no. Infatti, alcuni ritengono che altri componenti del caffè, come gli antiossidanti e i fenoli, abbiano un effetto protetto protettivo sui vasi sanguigni.

Secondo una ricerca pubblicata su “National Library of Medicine” i ricercatori avrebbero, inoltre, riscontrato una lieve diminuzione del rischio di ipertensione per ogni tazzina bevuta in più al giorno.

Uno studio del 2017, invece, avrebbe stabilito che le persone con pressione alta dovrebbero diminuire le tazzine di caffè, ma non per forza eliminarlo. Questo perché 3 o 4 tazzine al giorno di caffè avevano un effetto blando o benefico.

In seguito, in un articolo pubblicato sulla rivistaJACC: Clinical Electrophysiology alcuni medici raccomandavano che le persone con fibrillazione atriale, o con altre condizioni che coinvolgono un battito cardiaco irregolare, dovevano evitare il consumo di caffè.

Studi successivi, poi, hanno concluso che un’assunzione regolare fino a 300 milligrammi di caffeina al giorno sembrava proteggere contro i disturbi del ritmo cardiaco.

Tuttavia, i ricercatori hanno avvertito che solo nel caso esistesse una chiara associazione tra di aritmia e caffeina, una persona non dovrebbe bere caffè.

Quando smettere di berlo

Secondo gli esperti si dovrebbe smettere di bere il caffè in presenza di questi sintomi:

  • insonnia;
  • ansia;
  • tremori;
  • reflusso;
  • bruciore di stomaco.

Però, può capitare a chi beve in maniera regolare il caffè di manifestare mal di testa e depressione, se all’improvviso smettono di berlo. Pertanto, dovrebbero ridurre lentamente il numero di tazzine. Non solo. Nel caso in cui compaiono qualcuno di questi sintomi è necessario rivolgersi al proprio medico.

Conclusioni

Insomma, si capisce che gli studi sul caffè correlato alla pressione sanguigna sono molto controversi. Anche perché non si è mai arrivati alla conclusione del dibattimento.

Inoltre, i ricercatori avrebbero notato che l’ipertensione era influenzata anche da variazione genetiche. Insomma, gli effetti “negativi” non sono uguali in tutti gli individui.

Quindi, il caffè potrebbe anche avere effetti benefici sulle persone con la pressione alta. L’importante è essere consapevoli di come reagisce il proprio corpo alla caffeina. In caso di dubbi parlare con un medico.

Lascia un commento


Impostazioni privacy