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Pensioni

Pensione di reversibilità: assegno fino a 3.400 euro, ma non tutti lo sanno

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Nell’importo della pensione possono mancare i calcoli di alcuni benefici perché la domanda deve essere fatta dall’interessato.

Questo è il caso della pensione di reversibilità che spetta al coniuge del pensionato deceduto oppure che hanno maturato il diritto alla pensione.

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La pensione di reversibilità è un riconoscimento pensionistico molto diffuso in Italia. Solo nel 2021 sono stati circa 200mila gli assegni di pensione di reversibilità pagati. Il trattamento fu introdotto nel 1939 per sostenere economicamente le mogli dopo la morte del coniuge. In seguito, è stata esteso anche ai mariti e ai figli.

Pensione di reversibilità: ecco i requisiti

La pensione è una rendita economica corrisposta ai lavoratori del settore sia pubblico che privato. Ai titolari di pensione di reversibilità spetta l’assegno per il nucleo familiare. Questo beneficio è poco conosciuto. Si tratta di un aumento di 52.91 euro al mese per chi ha perso il coniuge ed è “inabile al proficuo lavoro”. In totale si avranno 600 euro in più all’anno. Inoltre, l’assegno è retroattivo. Quindi, al momento di fare la domanda è possibile richiedere i benefici fino a un massimo di 5 anni e fino a 3.400 euro di arretrati.

Quindi l’assegno per nucleo familiare spetta ai vedovi e alle vedove dei dipendenti pubblici o privati che siano riconosciuti “inabili al proficuo lavoro”. Cosa significa? I destinatari devono essere in possesso di uno o più di questi requisiti:

  • avere un’invalidità del 100%;
  • essere titolari di indennità di accompagnamento;
  • abbiano richiesto un certificato attestante l’inabilità al medico di famiglia compilato su un apposito modello (SS3).

Ulteriore requisito per ottenere l’assegno nucleo familiare è il reddito familiare che si ricava dalla somma dei redditi della persona che richiede l’assegno e delle altre persone che fanno parte del nucleo familiare.

Dal 1° luglio 202 al 30 giugno 2021 limiti di redditi erano i seguenti:

  • fino a 28.659,42 euro, l’assegno è pari a 52,91;
  • dal 29.659,42 a 32.148,87 euro, l’assegno ridotto a 19,59 euro;
  • superiore a 32.148,88 euro, l’assegno non spetta.

Attenzione però perché con la riforma fiscale in atto potrebbe cambiare i limiti di reddito.

Come fare la domanda

La domanda deve essere all’INPS in modalità telematica personalmente oppure tramite un patronato. È possibile rivolgersi a questo ultimo per una consulenza sul calcolo della pensione, ma anche per controllare il possesso di tutti i benefici a cui si potrebbe avere diritto.

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