Tazza di Tè “al veleno”: cosa hanno trovato in 48 prodotti di marca

Chi pensa che acquistare prodotti di marca significhi garanzia di qualità probabilmente non ha ancora letto il report stilato da una rivista francese. Ecco cosa hanno trovato all’interno di noti Tè e Tisane.

Prendere una tazza di tè significa per tutti noi concedersi un momento di relax. Ma anche prendersi cura di sé.

Tazza di Tè "al veleno"
Adobe Stock

Associamo l’immagine di questa bevanda agli ingredienti naturali contenuti nelle bustine. Il Tè, come si sa, è composto da foglie della omonima pianta. Nelle tisane troviamo le erbe più utili ad alleviare diversi sintomi, oltre che a regalare sorsate gustose, dissetanti e corroboranti. Ma evidentemente non siamo abbastanza consapevoli di come quelle erbe vengano lavorate e preparate per arrivare fin nelle nostre tazze. Purtroppo, se nella maggioranza dei casi i prodotti sono di qualità, in altri si trovano “amare” sorprese. E non per colpa del sapore di una pianta.

Anche prodotti di marca come Tè e Tisane finite nel “mirino” di una rivista francese

Esattamente come in Italia, in cui il Ministero della Salute, associazioni come Altroconsumo o riviste come Il Salvagente o Il Fatto alimentare, anche all’estero esistono realtà che difendono i consumatori. In Francia, tra le altre, c’è una rivista specializzata che si chiama 60 Millions de Consommateurs. Ultimamente, ha effettuato un’indagine su vari tipi di tè e tisane in vendita in Francia ma che si trovano anche in Europa e quindi in Italia. I risultati sono davvero sconcertanti. E non in senso positivo.

48 sono in totale i campioni presi in esame. Tè verde e tè neri, tisane e preparati a base di erbe. E ben 16 sono le sostanze “velenose” scoperte all’interno delle bustine. Uno dei primi commenti apparsi nella rivista è piuttosto eloquente: “Sono contaminati tutti i tradizionali tè neri o verdi, ovvero più della metà dei campioni analizzati, così come la maggior parte degli infusi a base di verbena. Solo le infusioni disintossicanti vanno meglio. Alla luce dei nostri risultati – e questo è piuttosto rassicurante – solo i tè biologici garantiscono l’assenza di pesticidi.”

Pesticidi, insetticidi e fungicidi insieme all’aroma del tè

Ciò che è stato trovato all’interno di molti prodotti di marca fa pensare a quanta “ingenuità” e fiducia riponiamo nei brand durante l’acquisto. In nessun prodotto, ovviamente, dovrebbero trovarsi sostanze dannose per la salute, ma quando succede con articoli “famosi” sale ancora di più la rabbia. Perché siamo portati a pensare che se tu, azienda, mi fai pagare caro un prodotto questo deve essere praticamente “perfetto“. Purtroppo invece le cose non stanno così. Ecco cosa è emerso dall’indagine e quali sono i prodotti e le marche coinvolti.

I tè verdi sono i più contaminati“, si legge sempre nel report della rivista francese, e i peggiori sono risultati quelli alla menta. La marca “incriminata” è Intermarché. Contiene residui di sostanze addirittura non autorizzate, ovvero “due neonicotinoidi, thiacloprid e acetamiprid, oltre ad altri due insetticidi, clorfenapir e bifentrin“.

Per quanto riguarda i tè neri, prosegue nell’esposizione dei risultati la testata francese, “c’è “solo” un pesticida vietato in tre riferimenti (Auchan Thé noir Breakfast, U Earl Grey e Twinings Original English Breakfast.” Chi beve tè abitualmente avrà già riconosciuto le note marche che troviamo in tutti i negozi anche qui in Italia.

Ma non è tutto perché sono state trovate anche ampie tracce di Glifosfato. L’erbicida, come sappiamo, è in procinto di essere “bandito” in Europa da quelli autorizzati perché potenzialmente cancerogeno. Ma al momento viene ancora utilizzato. E poi comunque le coltivazioni di tè e di erbe avvengono per lo più in Paesi dove le norme a tutela della salute sono ancora meno accurate.

Sempre tramite l’analisi della rivista francese, il Glifosfato è stato trovatonel 30% dei prodotti, soprattutto nei tè neri. Su 16 prodotti campionati, 11 contengono residui di questo erbicida, la cui presenza si riscontra anche nel tè verde alla menta Lipton e in cinque infusi a base di verbena: Elephant, Carrefour, Tisea, Casino bio e Lord Nelson di Lidl”.

Le Tisane se la cavano “meglio”

L’indagine ha “salvato” alcune tisane, di marche più o meno note. Probabilmente le coltivazioni che danno la materia prima sono meglio gestite, spesso anche trattate in modo Biologico. Tra tutte quelle prese in esame dalla rivista, solamente “Lipton’s Green Tea Detox Infusion”, contiene un pesticida che tra l’altro è proprio vietato. Dunque meglio affidarsi al Bio e Certificato, sia per i Tè che per le tisane.

(Le informazioni presenti nell’ articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi.)

Lascia un commento


Impostazioni privacy