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Dal pensionamento anticipato alla pensione di vecchiaia: il momento esatto per presentare domanda e non perdere nemmeno un mese

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Il passaggio dall’APE Sociale alla pensione di vecchiaia rappresenta una delle fasi più delicate per chi si avvicina al traguardo previdenziale. Sapere quando inviare la domanda è decisivo per evitare interruzioni dei pagamenti e garantire la continuità del proprio reddito.

La normativa definisce con precisione la durata dell’anticipo pensionistico e il momento in cui si spegne il diritto, ma il meccanismo può generare dubbi nei beneficiari, soprattutto al raggiungimento dell’età per la pensione ordinaria. Questa guida chiarisce cosa accade, quando presentare la richiesta e perché il tempismo incide sulla sicurezza economica.

Dal pensionamento anticipato alla pensione di vecchiaia: il momento esatto per presentare domanda e non perdere nemmeno un mese (Informazioneoggi.it)

Con l’arrivo dell’età anagrafica prevista per il pensionamento, il titolare di APE Sociale si trova davanti a un cambiamento automatico nella propria situazione previdenziale. La disciplina dell’anticipo, pensata per accompagnare lavoratori in condizioni di particolare difficoltà fino alla pensione, stabilisce un confine preciso tra i due trattamenti. In questo passaggio entrano in gioco parole chiave come “decorrenza”, “diritto maturato”, “continuità dei pagamenti”, elementi centrali per chi consulta l’INPS, utilizza il servizio online per la domanda o chiede chiarimenti su arretrati, scadenze e cessazione dell’assegno.

Quando termina l’APE Sociale e quando scatta la pensione di vecchiaia

L’APE Sociale si interrompe automaticamente al raggiungimento della decorrenza della pensione di vecchiaia, poiché la norma che lo istituisce prevede che il trattamento prosegua solo fino al conseguimento dell’età richiesta. Una volta compiuti 67 anni, il diritto all’anticipo decade e il pagamento si ferma dal mese successivo alla data naturale di scadenza.

A differenza di altri canali di uscita, la pensione di vecchiaia non ha subito modifiche dalla riforma Fornero, quindi non sono previste finestre mobili di attesa. Ciò significa che il primo assegno decorre già dal mese successivo al compimento dell’età richiesta. Il caso pratico risulta chiaro: se la decorrenza è fissata al 1° novembre, l’assegno spetta da quella data, anche se la lavorazione amministrativa dovesse richiedere più tempo.

Tuttavia, la continuità dei pagamenti non avviene in automatico. Per ricevere la pensione ordinaria è necessario presentare domanda, poiché il passaggio da APE Sociale a pensione di vecchiaia non avviene d’ufficio. Chi non inoltra la richiesta rischia di rimanere scoperto, anche se il diritto è già pienamente maturato.

Perché è importante presentare subito la domanda e cosa succede in caso di ritardo

Il consiglio operativo è semplice: inviare la domanda non appena si raggiunge il requisito anagrafico, così da evitare vuoti tra un trattamento e l’altro. Pur garantendo l’assenza di danni economici, eventuali ritardi possono creare una pausa nei pagamenti mensili, con effetti diretti sulla gestione delle spese familiari o ricorrenti.

La disciplina chiarisce inoltre un punto essenziale per chi teme di perdere mensilità: in base alle indicazioni dell’INPS, ai fini della cessazione dell’APE Sociale conta la decorrenza della pensione, non la data di maturazione del diritto. Questo principio tutela il beneficiario perché consente di recuperare eventuali mensilità non pagate con il primo rateo della pensione di vecchiaia, anche se la domanda è stata presentata dopo la scadenza ideale.

In altre parole, anche se si inoltra la richiesta con ritardo, l’INPS riconosce comunque gli arretrati calcolati a partire dalla data esatta di decorrenza.

Riepilogo: cosa sapere e cosa possono fare i contribuenti
– L’APE Sociale termina al raggiungimento della decorrenza della pensione di vecchiaia.
– Il requisito anagrafico è fissato a 67 anni, senza finestre mobili.
– Il pagamento dell’APE si ferma dal mese successivo alla sua scadenza naturale.
– La pensione ordinaria richiede domanda, non viene attivata automaticamente.
– Eventuali ritardi non fanno perdere mensilità: il primo assegno comprenderà gli arretrati.

I contribuenti che raggiungono l’età per la pensione di vecchiaia devono quindi presentare la domanda immediatamente, utilizzando i servizi INPS o rivolgendosi a un patronato, così da garantire continuità al proprio reddito e ricevere senza interruzioni il nuovo trattamento previdenziale.

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