Grazie a un nuovo emendamento alla Legge di Bilancio, sarà più facile aumentare l’anzianità contributiva e andare in pensione.
In attesa di una riforma sostanziale del sistema previdenziale italiano, si cerca di introdurre strumenti per agevolare coloro che sono prossimi al congedo definitivo. Ci sono, infatti, delle misure che consentono di rendere più semplice l’accesso al pensionamento anticipato, permettendo di recuperare anni di contribuzione.
Di recente, un emendamento alla Legge di Bilancio proposto da Fratelli d’Italia introdurrebbe un nuovo metodo per riscattare periodi non coperti da contribuzione. Quali contribuenti potranno beneficiarne?
Per chi desidera andare in pensione in anticipo, è sempre disponibile il riscatto della laurea, grazie al quale si possono recuperare fino a 5 anni di studi universitari. Ricordiamo che l’agevolazione ha un costo e che, dunque, spetta all’interessato decidere se presentare richiesta per tramutare gli anni di iscrizione a un corso di laurea (purché sia stato ottenuto il relativo titolo) in contributi utili per il pensionamento.
Un altro strumento è la pace contributiva, utile a coloro che hanno dei “vuoti contributivi”. Possono usufruirne coloro che hanno iniziato a lavorare dal 1° gennaio 1996 e permette di ottenere, dietro corrispettivo, fino a 5 anni non coperti da contributi figurativi. Si tratta, dunque, di un metodo particolarmente efficace per i soggetti precari o con carriere discontinue e intermittenti.
L’ultima agevolazione per recuperare anni di contribuzione è quella inserita in un emendamento presentato da Fratelli d’Italia alla Legge di Bilancio 2026 e che agevolerebbe coloro che hanno svolto tirocini, stage e percorsi formativi. Questi contribuenti, infatti, rischierebbero di andare in pensione molto tardi. Ma cosa prevede la proposta? I periodi di tirocinio extra curriculare e quelli di stage potrebbero essere considerati per l’accesso anticipato alla pensione. Questi anni, in pratica, potrebbero essere tramutati in contributi.
Anche in questo caso, sarà discrezione degli interessati scegliere se sfruttare la misura, che comporterà l’applicazione di un onere economico. Nel testo dell’emendamento presentato, è prevista la facoltà di riscattare fino a 2 anni di tirocini e stage, che si sommerebbero agli ulteriori 5 anni di riscatto della laurea.
Si tratterebbe di un beneficio non indifferente per coloro che, oltre ad aver conseguito una laurea, hanno attraversato periodi di instabilità lavorativa, senza effettive tutele previdenziali. Gli anni riscattabili sarebbero utili non solo per la maturazione del diritto alla pensione ma anche ai fini della misura, ossia per aumentare la somma spettante.
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