Gli investitori a breve termine hanno a disposizione due opportunità di guadagno, grazie alla prossima emissione di Buoni Ordinari del Tesoro.
Per il giorno 29 ottobre 2025 è prevista la nuova asta BOT, tramite la quale verranno collocati due titoli di Stato a breve termine. Entrambi i Buoni sono una riapertura di prodotti con vita residuale, per un ammontare complessivo di 4 miliardi di euro.
La presentazione delle domande in asta è ammessa entro le ore 11 del 29 ottobre, mentre il termine del collocamento supplementare è fissato alle ore 15:30 del 30 ottobre 2025. La data di regolamento è il 31 ottobre. Ma vediamo quali sono le caratteristiche della prossima asta BOT.
Mercoledì 29 ottobre 2025 si terrà l’asta di due BOT (Buoni Ordinari del Tesoro) a 6 e a 12 mesi. In particolare, il BOT a 6 mesi è stato emesso il 30 settembre 2025 e ha scadenza fissata al 31 marzo 2026 (è caratterizzato, dunque, da una vita residuale di 151 giorni). Si tratta della terza tranche del Buono, con codice ISIN IT0005670895 e un importo offerto di 2 miliardi di euro.
Il secondo BOT, invece, ha una durata annuale, è stato emesso il 13 dicembre 2024 e scadrà il 13 dicembre 2025 (con durata residua di 42 giorni). Anche in questo caso, si tratta della terza tranche, con codice ISIN IT0005627853 e importo offerto pari a 2 miliardi di euro.
Entrambi i Buoni Ordinari del Tesoro saranno collocati secondo il meccanismo dell’asta competitiva, che prevede la presentazione delle domande, da parte degli operatori, in termini di rendimento, con calcolo del tasso finale di aggiudicazione riservato al mercato. La somma minima da sottoscrivere è di mille euro, mentre per il collocamento supplementare è previsto il 10% dell’ammontare offerto nell’asta ordinaria, per gli operatori che hanno presto parte al collocamento principale.
Nonostante la gamma dei prodotti finanziari offerti si arricchisca costantemente, i BOT continuano a essere strumenti amati dagli investitori italiani. La ragione del successo risiede principalmente nella loro sicurezza, nel rendimento certo e nella liquidità. Sono, infatti, garantiti dallo Stato, assicurano un guadagno costante (nonostante l’assenza di cedole periodiche) legato alla differenza tra il prezzo di acquisto e quello di rimborso alla scadenza e, infine, consentono di non rinunciare alla liquidità. Come tutte le altre forme di investimento, tuttavia, vanno adeguatamente valutate a seconda delle proprie disponibilità finanziarie ed esigenze e inserite in un portafoglio diversificato.
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