I tre mesi aggiuntivi per l’uscita dal mondo del lavoro penalizzeranno delle categorie di lavoratori. Di quali si tratta?
Il blocco dell’aumento di tre mesi dell’età pensionabile dovrebbe essere introdotto solo per i lavoratori gravosi e gli addetti ai lavori usuranti. Dal 2027, dunque, dovrebbero essere necessari almeno 67 anni e 3 mesi di età per poter accedere alla pensione di vecchiaia.
Ma, per alcuni contribuenti, si prospetta anche un altro pericolo, ossia quello di trovarsi “esodati“. Si tratta di una condizione ideata con la Legge Fornero, nella quale si ritrovano i lavoratori che, di fatto, rimangono senza stipendio e senza pensione. Tale rischio potrebbe ripresentarsi nel 2027 per coloro che non riusciranno a maturare i nuovi requisiti per l’uscita dal mondo del lavoro.
A fare luce sulla vicenda dei nuovi esodati è stata la CGIL, dopo che, lo scorso gennaio, l’NPS aveva aggiornato il simulatore delle pensioni presente sul proprio portale web. L’Istituto di Previdenza aveva aggiunto i tre mesi relativi al prossimo adeguamento alle aspettative di vita, insinuando che la decisione fosse certa e che le condizioni di accesso alla pensione fossero state definitivamente modificate.
Il sindacato aveva segnalato all’INPS di non aver atteso le comunicazioni ufficiali del Governo e l’Ente era stato costretto a modificare la procedura del simulatore. Nel corso degli ultimi mesi, l’Esecutivo ha sottolineato più volte di voler tentare di bloccare l’aumento automatico dei requisiti pensionistici ma, al momento, non ci sono ancora notizie certe al riguardo. Bisognerà, infatti, attendere l’approvazione definitiva della nuova Legge di Bilancio.
Se, però, nel 2027 ci sarà davvero l’innalzamento dell’età pensionabile, ci sarebbe effettivamente un problema di nuovi esodati. Il pericolo sussisterebbe per coloro che hanno aderito a piani di scivolo aziendale, che stabiliscono un accompagnamento alla pensione a spese del datore di lavoro. Le aziende che hanno accettato di pagare tale onere, infatti, non hanno considerato i tre mesi aggiuntivi e, quindi, potrebbero anche decidere di non corrispondere quanto dovuto per il periodo aggiuntivo.
La situazione sarebbe complicata anche per coloro che speravano di accedere alla pensione anticipata ordinaria, con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, e che avevano sottoscritto un accordo di copertura contributiva. Anche in tal caso, infatti, ci sarebbe un incremento di tre mesi del requisito di accesso. Il rischio per tantissimi lavoratori è concreto e non potrà essere ignorato.
Per i prossimi anni sono previste delle innovazioni in tema di pensioni. Chi dovrà fare…
A breve verrà collocato il BTP Valore Ottobre 2025. Ecco quali sono le caratteristiche del…
L'indennità di accompagnamento è una fondamentale prestazione economica. Ma quando può essere sospesa per ragioni…
Per accedere al Bonus ristrutturazione bisogna effettuare i pagamenti con bonifico parlante. Cosa succede in…
I contribuenti aderenti alla Rottamazione quater hanno a disposizione un nuovo servizio telematico per reperire…
Qual è il Buono Fruttifero Postale con i guadagni più elevati, tra quelli attualmente disponibili?…