Diverse novità nel 2026 sulla Legge 104 con l’introduzione di 10 ore extra retribuite all’anno più altri cambiamenti interessanti.
La Legge 104 si evolve e promette più aiuti ai disabili e ai caregiver, familiari che se ne prendono cura spendendo tempo, energia e soldi. Servono più tutele per garantire un migliore equilibrio tra vita personale-lavoro-attività di cura e finalmente nel 2026 arriveranno.
Se fosse un film si potrebbe intitolare La dura vita del caregiver, una persona che spinta dall’affetto verso un familiare con disabilità decide di sacrificare sé stesso, il proprio tempo, le proprie energie per prendersi cura di chi è in difficoltà. Un atto d’amore come pochi, una generosità messa spesso a dura prova perché i compiti e i pesi da portare sulle spalle sono veramente tanti.
Gli aiuti da parte dello Stato sono indispensabili. La Legge 104 per tanti è una salvezza perché permette di alleggerire un po’ quei pesi economici e assistenziali. In realtà ad essere sostenuti non sono solo i caregiver ma i disabili stessi che devono dividersi tra lavoro, terapie, dolori. La vita è un enorme ostacolo che regala pochi momenti di serenità, con la Legge 104 si cerca di farne avere di più e per un tempo più lungo.
Come detto l’obiettivo è aumentare le tutele lavoro-cura. Ecco perché nel 2026 saranno concesse dieci ore annue extra retribuite aggiuntive ai tre giorni di permesso. Potranno essere sfruttare per fare visite mediche e sottoporsi ad esami e terapie con prescrizione medica. A poter richiedere queste ore aggiuntive i lavoratori con patologie oncologiche, croniche invalidanti e i genitori di minori con queste condizioni.
Confermati, poi, i 24 mesi di congedo straordinario fruibili in via continuativa oppure frazionabili e la priorità nello smart working al rientro dal permesso. Tutto questo con il riconoscimento della disabilità grave – Legge 104 articolo 3 comma 3 – perché l’invalidità civile non basta. Tra novità e conferme sarà così la nuova Legge 104 nel 2026. Troppo poco per chi vive una situazione di disabilità in famiglia e sa che 10 ore in più all’anno – in 365 giorni ci sono 8760 ore – sono veramente insufficienti per provvedere a tutti i bisogni della persona con patologie invalidanti.
Rimane sempre viva, poi, la questione che ogni aiuto è dedicato ai lavoratori dipendenti. Per gli autonomi prendersi cura di un familiare con disabilità grave è un lusso che difficilmente ci si può permettere. Probabilmente tante persone avrebbero voluto sentire altre notizie ma al momento bisognerà accontentarsi delle 10 ore extra per visite ed esami.
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