I titolari di Assegno di Inclusione che hanno ricevuto la quattordicesima a luglio hanno subito una decurtazione del sussidio. Per quale motivo?
A luglio alcuni pensionati hanno ricevuto la quattordicesima mensilitĂ , una somma aggiuntiva erogata solo a chi rispetta determinati requisiti. Tra i beneficiari della prestazione, rientrano i titolari di pensioni di importo molto basso, che usufruiscono di integrazione al trattamento minimo, maggiorazioni sociali e che fanno parte di famiglie destinatarie di Assegno di Inclusione.
Per quest’ultima categoria, potrebbero esserci bruttissimi risvolti. La quattordicesima, infatti, sarebbe stata conteggiata nell’Assegno di Inclusione, determinando una riduzione del sussidio. Tale situazione è stata denunciata da tantissimi Lettori, che hanno chiesto delucidazioni in merito al taglio della misura; per quale motivo c’è stata la modifica? Facciamo chiarezza sulla vicenda.
L’Assegno di Inclusione (ADI) è la misura di contrasto alla povertà che ha preso il posto del Reddito di Cittadinanza ed è rivolta ai soggetti che versano in condizioni di difficoltà economica. Consiste in un contributo economico mensile, riconosciuto ai nuclei familiari in cui è presente almeno un membro disabile, minorenne, over 60 o in condizioni di svantaggio e inserito in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali.
La normativa prevede delle condizioni economiche per percepire il sussidio. In particolare, un ISEE fino a 10.140 euro, un reddito familiare inferiore a 6.500 euro annui (moltiplicati per il relativo parametro della scala di equivalenza) o a 8.190 euro annui, per i nuclei formati solo da soggetti con 67 anni oppure disabili gravi e non autosufficienti. La soglia, poi, è innalzata a 10.140 euro annui per le famiglie che abitano in immobili in locazione.
La riduzione dell’Assegno di Inclusione per coloro che hanno percepito la quattordicesima mensilità non è una novità , ma una pratica che coinvolge anche le altre prestazioni di natura assistenziale. Per quanto riguarda l’ADI, non trattandosi di una somma fissa ma variabile sulla base di una serie di fattori, l’integrazione al reddito familiare viene effettuata fino al raggiungimento di specifici limiti. La prestazione è compatibile con le pensioni e altre prestazioni, ma è necessario non eccedere soglie prefissate. Per il 2025, è richiesto un reddito inferiore a 6.500 euro annui, rapportato alla scala di equivalenza. All’aumentare del reddito, si riduce l’ammontare dell’Assegno di Inclusione e tale principio è applicato anche per coloro che percepiscono la quattordicesima.
Di conseguenza, va ricompresa nella determinazione dell’Assegno di Inclusione e determina il taglio della somma spettante. La mensilità aggiuntiva, in conclusione, viene spalmata sull’anno di riferimento e inserita nel reddito complessivo del nucleo familiare, con la riduzione mensile del sussidio.
Una comunicazione inaspettata può arrivare a distanza di tempo e trasformarsi in un problema serio…
Nonostante le condizioni per la pensione diventino sempre piĂą stringenti, ci sono strumenti che tutelano…
Dagli USA è arrivata in Italia la variante Covid XFG o Stratus. I casi sono…
OpportunitĂ economiche in scadenza: perchĂ© molti italiani perdono vantaggi importanti. Ogni giorno migliaia di italiani…
L'ISEE universitario è una fondamentale documentazione, che serve agli studenti che intendono accedere a sconti…
Piccoli gesti quotidiani che cambiano la spesa per il carburante. Guidare è diventato parte integrante…