In quest’articolo esaminiamo un caso che accade molto spesso e non sempre si risolve, si tratta di un bonifico con IBAN errato.
Un pagamento di 4.209 euro per errore finito nelle mani sbagliate, ma chi paga l’errore? Il Collegio ha esaminato la questione e deciso in merito.
Il caso riguarda una società che ha richiesto la restituzione di 4.209 euro, versati per sbaglio a un destinatario errato a causa di un semplice errore nella digitazione del codice IBAN durante un bonifico.
Il pagamento di 4.209 euro, effettuato nel novembre 2019, riguarda il saldo di una fattura, purtroppo è stato accreditato su un conto corrente che non apparteneva al fornitore. Non appena l’azienda si è accorta dell’errore, ha chiesto alla propria banca il richiamo del bonifico. La risposta è stata negativa e anche il soggetto che aveva ricevuto i soldi aveva confermato i non aver svolto alcun servizio per il mittente e che non aveva diritto a quel pagamento.
Ma succede qualcosa incredibile, la banca che ha ricevuto il denaro per conto del cliente, ha spiegato all’ABF, che ha utilizzato quelle somme per compensare un debito preesistente che il beneficiario aveva proprio con la banca stessa.
I soldi alla fine li ha presi la banca, l’azienda dopo vari solleciti avvia ricorso tramite l’ABF. Ma il Collegio che ha esaminato la vicenda ha dato torto alla società. Ha stabilito che la banca non aveva il potere di riaccreditare direttamente le somme, a meno che non ci fosse un ordine espresso da parte del cliente beneficiario. Inoltre, ha ritenuto legittima la compensazione operata dall’intermediario, basandosi sul principio secondo cui una volta accreditato un importo sul conto corrente, questo diventa parte della provvista del cliente, sulla quale la banca può agire.
La decisione dell’ABF numero 2948 del 19 marzo 2025, ha creato malcontento, il Collegio respinge il ricorso e precisa anche che la società ricorrente non ha invocato correttamente alcuna responsabilità della banca né ha provato che quest’ultima si fosse arricchita senza giusta causa. Il fatto che l’errore sia stato effettivamente commesso non basta, quindi, a ottenere la restituzione automatica delle somme. L’azienda, potrà rivalersi sul destinatario del bonifico errato, ma non sulla banca.
Quando si fa un bonifico è molto importante accertarsi che l’IBAN sia corretto, non sempre la restituzione è dovuta, come nel caso esaminato dall’ABF.
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